In due anni le entrate sono calate di dieci milioni di dollari: la potente associazione lascia a casa quasi metà personale.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-05-2013]
Non c'è solo RapidShare a dover ridimensionare il proprio staff a causa delle ultime evoluzioni finanziarie negative.
Anche la RIAA, la potente associazione dei discografici statunitensi, deve affrontare un periodo tutt'altro che roseo; anzi, a dirla tutta è da qualche anno che le entrate vanno progressivamente calando, e non di poco.
In base all'ultima dichiarazione dei redditi, che copre l'anno fiscale chiusosi il 31 marzo 2012, la RIAA ha visto le proprie entrate calare da 34,8 milioni di dollari a 24,8 milioni nel giro di soli due anni.
Se poi si allarga lo sguardo fino a includere un terzo anno, si nota come il calo delle entrate sia pari a 30 milioni di dollari, ossia più di quanti siano gli introiti attuali.
A quanto pare, il motivo di tale tracollo è da ricercare nelle minori quote associative versate dalle varie major. Le altre voci del bilancio sono infatti di poco conto rispetto al totale: per esempio, la lotta alla pirateria ha fruttato appena 196.378 dollari, quando la RIAA stessa ha versato 250.000 dollari al Center for Copyright Information affinché possa funzionare la "dottrina dei sei schiaffi" in voga negli USA.
Guardando gli stipendi dei manager, non si direbbe che le acque non sono poi così buone: il CEO, Cary Sherman, ha infatti visto il proprio salario passare da 1,37 milioni di dollari a 1,46 milioni; il vicepresidente esecutivo Mitch Glazier invece è passato da 618.946 a 642.591 dollari.
Se gli stipendi dei top manager calano, perché il bilancio sia quantomeno stabile bisogna tagliare da qualche parte: infatti la RIAA ha licenziato 47 persone, facendo così scendere il numero dei propri dipendenti da 107 a 60.
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