Aiuterà l'Europa ad alleggerire la dipendenza dalla Cina.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-06-2024]
In Norvegia, a sud-ovest di Oslo, là dove 580 milioni di anni fa c'era un vulcano oggi c'è la speranza per l'Europa di ridurre la dipendenza dalla Cina per quanto riguarda le terre rare.
Come riporta Live Science, ad affermarlo è l'azienda mineraria norvegese Rare Earth Norway (REN), che è giunta a questa conclusione dopo tre anni di studi e sondaggi.
La stima iniziale - segnala REN - indica che si tratta del deposito di terre rare più esteso d'Europa mai trovato: i primi elementi si trovano a 468 metri sotto al livello del mare, ma le indagini suggeriscono che i depositi arrivino alla profondità di 1.000 metri sollo al livello del mare.
REN ritene di poter iniziare le prime fasi dell'estrazione entro il 2030 e perciò prevede un investimento di 10 miliardi di corone norvegesi (870 milioni di euro) da adoperare per nuovi sondaggi, scavi di prova e per lo sviluppo di nuove tecnologie che aiutino a ottimizzare l'estrazione.
Il deposito norvegese appare fondamentale per soddisfare le richieste del Critical Raw Materials Act, con cui la UE chiede che entro il 2030 almeno il 10% della richiesta annuale di terre rare da parte dei Paesi dell'Unione sia soddisfatta da estrazioni condotte all'interno della UE stessa.
Allo stato attuale, il 70% delle estrazioni di terre rare avviene in Cina, e lì avviene anche la lavorazione del 90% delle terre rare estratte. Per il 2030, la UE vuole che un singolo paese extraeuropeo non produca più del 65% della richiesta annuale di terre rare dell'Unione.
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