La ricompensa andrà a chiunque fornisca prove delle ''malefatte'' del governo USA.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-06-2014]
La ricompensa è davvero sostanziosa, non c'è che dire: ben 5 milioni di dollari.
Tanto ha offerto Kim Dotcom a chiunque sia in grado di fornire le prove della corruzione e delle violazioni della legge che, a dire del fondatore di Megaupload, si sono verificate nell'operazione che ha portato al suo arresto.
«Vorrei essere chiaro» ha spiegato Dotcom. «Chiediamo informazioni che provino la condotta corrotta o illegale del governo degli Stati Uniti, del governo neozelandese, delle agenzie di spionaggio, delle forze dell'ordine e di Hollywood».
«È opinione del mio gruppo di avvocati che la rivelazione di queste informazioni sarebbe legale. Garantisco inoltre che ogni informatore che si faccia avanti avrà anche la migliore rappresentanza legale a costo zero» ha aggiunto.
Dotcom è sempre stato sicuro del fatto che l'intera operazione sia stata condotta nell'illegalità e, in effetti, alcune sentenze già emesse gli danno ragione; ora vuole le prove di tutto il resto.
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Per farsi avanti, si può adoperare la piattaforma che The Guardian offre agli informatori, ma Kim Dotcom sta anche studiando metodi che offrano un maggior anonimato che tuteli anche l'accredito dei 5 milioni.
«Non offro la ricompensa soltanto per informazioni che mi facciano "vincere il caso" ma per qualsiasi cosa che risulti utile» ha fatto sapere il battagliero imprenditore.
«Sono determinato a combattere la grave ingiustizia che è stata perpetrata nei confronti di un'azienda legittima operante nel cloud, dei suoi 220 operai e dei suoi più di 100 milioni di utenti. La battaglia è appena cominciata e ci vorrà tempo. Ma alla fine saremo vittoriosi e riveleremo coloro che hanno abusato del proprio potere» ha dichiarato Kim Dotcom.
Nel frattempo, il fondatore di Megaupload può godersi una piccola rivincita: le cause civile intentate contro di lui da RIAA e MPAA sono state sospese nell'attesa che si concluda prima la causa portata avanti dal governo americano.
Resta ora un appello avanzato da parte del governo neozelandese: se verrà rifiutato, i beni di Megaupload saranno scongelati.
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