Google Trusted Places semplifica la vita

Il servizio per non bloccare lo smartphone a casa.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-11-2014]

android lollipop smart lock

Per moltissime persone, sbloccare lo smartphone è un'operazione quasi automatica, che si compie centinaia di volte al giorno e che può anche essere una vera seccatura.

L'ultimo aggiornamento dei Google Play Services, in distribuzione in queste ore per quanti hanno già Android 5.0 Lollipop, porta con sé una novità che solleva dall'incombenza di dover sbloccare il telefono quando ci si trova in un posto sicuro.

Dopotutto, il blocco serve a evitare che qualche burlone o, peggio, qualche malintenzionato possa adoperare lo smartphone; ma se siamo a casa, al sicuro, senza che alcuno possa interferire, allora il blocco è superfluo e fa solo perdere tempo.

La versione di Smart Lock che arriva con l'ultimo Play Services lo sa e per questo introduce una funzione che permette di indicare alcuni "luoghi fidati" (Trusted Places): quando il telefono rileva che ci si trova in uno di questi luoghi, disabilita automaticamente il blocco, rendendo così immediato l'accesso.

Sondaggio
Quanto dura in media la batteria del tuo smartphone?
Mezza giornata, talvolta meno
Da mattina a sera
24 ore
Un giorno e mezzo
Un paio di giorni
Tre giorni
Quattro o cinque giorni
Una settimana
Di più

Mostra i risultati (4320 voti)
Leggi i commenti (39)

Trusted Places, come abbiamo detto, arriverà automaticamente su tutti i dispositivo con Lollipop entro pochi giorni (la distribuzione degli aggiornamenti è sempre graduale); i più impazienti possono però scaricare l'APK da APK Mirror, avendo cura di scegliere la versione corretta per il proprio dispositivo.

Per farlo occorre scovare un piccolo numero che si trova in Impostazioni -> Applicazioni -> Google Play Services: gl ultimi tre numeri nella parentesi dopo l'indicazione della versione sono quelli da controllare (nell'immagine di esempio qui sotto, quindi, 038).

versione
smartlock01
smartlock02

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (2)

Se vuoi una comodità dovrai pure versare un piccolo obolo... :wink:
25-11-2014 19:01

{uno scemo}
E cosi google sa anche i posti "fidati"....
25-11-2014 00:46

La liberta' di parola e' un diritto inviolabile, ma nei forum di Zeus News vige un regolamento che impone delle restrizioni e che l'utente e' tenuto a rispettare. I moderatori si riservano il diritto di cancellare o modificare i commenti inseriti dagli utenti, senza dover fornire giustificazione alcuna. Gli utenti non registrati al forum inoltre sono sottoposti a moderazione preventiva. La responsabilita' dei commenti ricade esclusivamente sui rispettivi autori. I principali consigli: rimani sempre in argomento; evita commenti offensivi, volgari, violenti o che inneggiano all'illegalita'; non inserire dati personali, link inutili o spam in generale.
E' VIETATA la riproduzione dei testi e delle immagini senza l'espressa autorizzazione scritta di Zeus News. Tutti i marchi e i marchi registrati citati sono di proprietà delle rispettive società. Informativa sulla privacy. I tuoi suggerimenti sono di vitale importanza per Zeus News. Contatta la redazione e contribuisci anche tu a migliorare il sito: pubblicheremo sui forum le lettere piu' interessanti.
Sondaggio
Quali sono i rischi maggiori del cloud computing?
Distributed Denial of Service (DDoS): cresce l'impatto dei tempi di indisponibilità di un sito web, che possono costare perdite di milioni di euro in termini di introiti, produttività e immagine aziendale.
Frode: perpetrata da malintenzionati con l'obiettivo di trafugare i dati di un sito e creare storefront illegittimi, o da truffatori che intendono impadronirsi di numeri di carte di credito, la frode tende a colpire - prima o poi - tutte le aziende.
Violazione dei dati: le aziende tendono a consolidare i dati nelle applicazioni web (dati delle carte di credito ma anche di intellectual property, ad esempio); gli attacchi informatici bersagliano i siti e le infrastrutture che le supportano.
Malware del desktop: un malintenzionato riesce ad accedere a un desktop aziendale, approfittandone per attaccare i fornitori o le risorse interne o per visualizzare dati protetti. Come il trojan Zeus, che prende il controllo del browser dell'utente.
Tecnologie dirompenti: pur non essendo minacce nel senso stretto del termine, tecnologie come le applicazioni mobile e il trend del BYOD (bring-your-own-device) stanno cambiando le regole a cui le aziende si sono attenute sino a oggi.

Mostra i risultati (1422 voti)
Dicembre 2025
Tassa da 2 euro sui pacchi fino a 150 euro: la Manovra 2026 coinvolge milioni di spedizioni
Lo script open source che fa sparire Copilot, Recall e gli altri componenti IA da Windows 11
Google Antigravity cancella un intero drive: la IA si scusa, ma i dati sono persi
Migliaia di aerei A320 a terra. Perché è una buona notizia
Arduino passa a Qualcomm: la comunità hacker esplode di malcontento
Piracy Shield, i provider italiani presentano il conto: 10 milioni di euro l'anno
Il Digital Omnibus è una resa dell'Unione Europea?
Novembre 2025
MediaWorld vende iPad a 15 euro per errore, adesso li vuole tutti indietro
Riscaldano casa con un datacenter in giardino: giù i costi delle bollette
I Baschi Grigi della Cybersicurezza
Telemarketing aggressivo, operativo il filtro che impedisce lo spoofing dei numeri mobili
Cloudflare in tilt. Migliaia di siti irraggiungibili, servizi bloccati in tutto il mondo
E se Internet sparisse?
Windows diventerà un Agentic OS. Microsoft entusiasta, gli utenti temono guai
Database con dati personali di 3,8 milioni di italiani pubblicato nel dark web
Tutti gli Arretrati
Accadde oggi - 15 dicembre


web metrics