Tariffe pubbliche, in Italia rincari record

Tra aumenti ingiustificati, tasse e costi accresciuti, finiamo col pagare i servizi più degli altri cittadini europei.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-12-2014]

rincari tariffe italia

Sono piuttosto sconfortanti i risultati dell'ultima ricerca della CGIA di Mestre sull'aumento delle tariffe pubbliche.

Lo sconforto deriva dalla constatazione di come in Italia tali tariffe abbiano subito rincari tra i più elevati d'Europa, essendo aumentate tra il 2010 e il 2014 del 19,1%. Solo la Spagna ci ha battuti (lì il rincaro è stato del 23,7%), mentre il resto dell'Europa ha visto rincari più contenuti.

La media del Vecchio Continente (nell'area dell'euro) è dell'11,8%, il che significa che siamo di oltre 7 punti sopra la media; all'interno di essa si trovano il 19,1% dell'Irlanda (stesso aumento nostro), il 12,9% della Francia e il misero aumento del 4,2% registrato in Germania.

Colpa dell'inflazione? Non proprio, visto che in 10 anni è salita del 20,5% mentre le tariffe hanno corso molto di più: quelle dell'acqua è aumentato del 79,5% e quelle sui rifiuti del 70,8%, per esempio. Poi ci sono l'energia elettrica (+48,2%), i pedaggi autostradali (46,5%), i trasporti ferroviari (+46,3%), il gas (+42,9%), i trasporti urbani (41,6%), i taxi (31,6%) e i servizi postali (28,9%).

Unica nota positiva in questo panorama di crescite generalizzate è rappresentata dalle tariffe dei servizi telefonici, che dal 2004 sono calati del 15,8%.

Se la colpa non è tutta dell'inflazione, le cause vanno ricercate altrove. Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA, spiega: «Gli aumenti del gas hanno sicuramente risentito del costo della materia prima e del tasso di cambio, mentre l'energia elettrica dell'andamento delle quotazioni petrolifere e dell'aumento degli oneri generali di sistema, in particolare per la copertura degli schemi di incentivazione delle fonti rinnovabili. I trasporti urbani, invece, sono stati condizionati dagli aumenti del costo del carburante e quello del lavoro».

Una sottolineatura a parte meritano le tasse che si pagano sulle tariffe: «Non va nemmeno dimenticato che molti rincari sono riconducibili anche al peso fiscale che grava sulle tariffe che, purtroppo, da noi tocca punte non riscontrabili nel resto d'Europa» continua Bortolussi.

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Il guaio è che le liberalizzazione degli ultimi decenni non hanno portato grandi risultati; anzi, allo stato attuale «oggi siamo chiamati a pagare di più, ma la qualità dei servizi resi non ha subito sensibili miglioramenti» afferma il segretario.

E se per certe tariffe - come quella dell'acqua - nonostante gli aumenti continuiamo ad avere prezzi praticati tra i più bassi d'Europa, altri aumenti sono «del tutto ingiustificati». «A causa della crisi economica, negli ultimi 7 anni c'è stata una vera e propria caduta verticale dei consumi delle famiglie e delle imprese: conseguentemente è diminuita anche la quantità di rifiuti prodotta. Pertanto, con meno spazzatura da raccogliere e da smaltire, le tariffe dovevano scendere, invece, sono inspiegabilmente aumentate» fa notare Bortolussi.

«Si pensi che nell'ultimo anno, a seguito del passaggio dalla Tares alla Tari, gli italiani hanno pagato addirittura il 12,2 per cento in più, contro una inflazione che è aumentata solo dello 0,3 per cento» è la triste constatazione.

La presentazione dei dati della CGIA si chiude con un ultimo augurio formulato sempre dal segretario: «Speriamo che la riduzione del prezzo del petrolio registrata in questi ultimi mesi comporti per l'anno venturo una contrazione delle tariffe, soprattutto di luce, gas e trasporti che sono le principali voci di spesa che gravano sui bilanci delle famiglie e delle piccole imprese italiane».

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 13)

Perché qualcuno si aspettava forse che in Italia liberalizzazione del mercato significasse maggiore concorrenza, prezzi più bassi e servizi migliori per gli utenti, in quale romanzo di fantascienza di serie Z lo aveva letto? :twisted: Che servisse solo per far guadagnare di più alcuni e per sistemare amici degli amici e politici... Leggi tutto
5-1-2015 14:56

Siamo seduti su una pentola d'oro e continuiamo ad aggiungere coperchi. :cry: Riusciamo a perdere dove altri accumulano fortune (arte, cultura, turismo, criminalità etc.). Se c'è qualcosa che comincia ad andare bene (es fotovoltaico) ci impegniamo ad ostacolarlo. Gli interessi di pochi soverchiano quelli di molti. Evidentemente gli... Leggi tutto
31-12-2014 03:20

@Adelongo Per caso ora risiedi in Svizzera? Sai, noi italiotti tuoi vicini ne abbiamo le tasche piene ( anzi vuote :lol: ) di sentire degli aumenti fatti in Italia....
30-12-2014 22:35

{Fabio Massimo Pugliese}
Siamo alle solite ci vogliono guadagnare alle nostre spalle anche sui beni di consumo principali.
30-12-2014 19:53

Sinceramente gli aumenti fin'ora sono stati "molto" graditi dagli italiotti. Saranno ancor più contenti quando toglieranno: Pensioni, Sanità, Abitazioni, e quanto rimane nei conti correnti bancari. La stupidità non ha limiti. Alfio Beggio (da Zurigo)
30-12-2014 14:10

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L'app che permette di noleggiare un'autovettura direttamente dallo smartphone è molto contestata dai tassisti.
Non è necessario introdurre nuove regole per l'app. I tassisti hanno torto, perché il mondo si evolve ma loro ragionano come se Internet non esistesse, difendendo ciecamente la loro casta (che ha goduto di fin troppi privilegi negli ultimi anni).
I tassisti dovranno adeguarsi e mandare giù il boccone amaro, anche se un minimo di regolamentazione per l'app è necessaria.
L'app non va vietata del tutto, ma va limitata in modo pesante così da poter salvaguardare le esigenze dei tassisti.
L'app va completamente vietata: i tassisti hanno ragione a protestare, perché Uber minaccia il loro lavoro e viola leggi e regolamenti.
Non saprei.

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