Apple ha esteso a due settimane il diritto di recesso per app, e-book e brani musicali.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 31-12-2014]
Buone notizie per chi fa acquisti su iTunes, sul Mac App Store e su iBooks: adeguandosi alla normativa europea, Apple ha esteso il periodo di recesso, durante il quale poter richiedere un rimborso per un acquisto di cui ci si è pentiti, a 14 giorni.
In tutto il mondo, chi compra un'app, un libro o un brano e poi se ne pente deve inoltrare una richiesta al team di assistenza Apple che decide se approvarlo o meno.
All'interno dello Spazio Economico Europeo, invece, le cose funzionano in maniera un po' diversa, come i nuovi termini d'uso di iTunes testimoniano.
«Se decide di annullare il Suo ordine, può farlo entro 14 giorni dalla ricezione dell'ordine senza dare alcuna motivazione; un'eccezione è costituita dai Regali iTunes che, una volta utilizzato il codice, non possono essere rimborsati» si legge nella pagina che riporta le condizioni.
Il testo prosegue poi specificando i dettagli dell'operazione: «Prima di annullare il Suo ordine, deve informarci della Sua decisione. Per garantire l'elaborazione tempestiva della Sua richiesta, La invitiamo a usare il link "Segnala un problema" nel caso in cui desideri annullare tutti gli articoli tranne: iTunes Match, gli (a meno che non siano stati acquistati da terze parti o utilizzati) [sic] i Regali e gli Abbuoni iTunes, che può annullare contattando il Supporto iTunes. In alternativa, può utilizzare il modulo base di recesso riportato qui sotto o inviare qualsiasi altra esplicita dichiarazione di recesso. Se decide di usare il link "Segnala un problema", potremo confermarle la ricezione della richiesta di recesso senza ulteriori ritardi».
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Se l'Europa e i consumatori possono dirsi soddisfatti, all'orizzonte appare però già un problema, che in questo caso assume la forma di un possibile abuso.
È già infatti stato fatto notare come concedere due settimane di tempo per esercitare il recesso significa offrire la possibilità agli utenti disonesti di leggersi un libro, copiarsi un album su altro supporto, completare un gioco e poi farsi restituire i soldi millantando insoddisfazione: in pratica si aprono le porte a un mondo in cui chiunque può acquistare un bene digitale, fruirne appieno, farne una copia e chiedere comunque la restituzione del denaro speso.
È questo il motivo per cui Google ha deciso di non adeguarsi alla normativa europea e limitare a sole due ore il periodo in cui è possibile esercitare il diritto di recesso dopo l'acquisto di un'app.
La società di Mountain View, già nel mirino dell'Unione Europea per altri motivi, si prepara ora a una nuova reprimenda da parte delle autorità di Bruxelles, ma almeno - starà pensando - si tutela dai possibili abusi.
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