La missione Kepler ha ormai individuato oltre 1.000 pianeti rocciosi, siti nella zona abitabile di diverse stelle.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-01-2015]
Kepler, la missione della Nasa che dal 2009 sonda lo spazio alla ricerca di pianeti simili alla Terra, è arrivata a 1.000.
Tanti sono, infatti, i pianeti la cui esistenza è data per certa dagli scienziati; gli ultimi otto scoperti orbitano tutti intorno a stelle più piccole e fredde del nostro sole, sono grandi meno del doppio della Terra e si trovano nella zona abitabile.
Come al solito, a seguito della diffusione della notizia a opera della Nasa, sui media s'è scatenata la gara ad annunciare l'ennesimo "gemello delle Terra": da quando esiste Kepler, il nostro pianeta ha scoperto di avere una famiglia estremamente numerosa, considerate le volte in cui l'annuncio del gemello è stato dato.
In realtà, i pianeti rocciosi scoperti da Kepler, pur trovandosi nella fascia abitabile hanno davvero scarse possibilità di essere abitati, anche trascurando il fatto che tutti i "gemelli" finora indicati sono tanto per iniziare per lo meno quasi il doppio della Terra, e quindi tanto "gemelli" non sono.
Il problema principale, a quanto è dato di capire dai dati raccolti, è che le atmosfere dei vari pianeti paiono proprio incompatibili con la vita: ci sono pianeti che hanno una temperatura media di 140 gradi centigradi; altri invece che sono stabilmente intorno allo zero.
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In ogni caso, due degli ultimi otto sono particolarmente interessanti: si tratta di Kepler-438b e Kepler-442b, entrambi con un diametro che è circa 1,5 volte quello della Terra; si trovano l'uno a 475 anni luce, e l'altro a 1.100 anni luce da noi.
Grazie a Kepler, «Sappiamo che l'universo è pieno di pianeti» commenta Debra Fischer, della Yale University. «Adesso dobbiamo capire se sia anche brulicante di vita».
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