Abbiamo ricevuto una lettera firmata da un nostro lettore alle prese con Telecom Italia: Cara Redazione,

Sono amministratore Delegato di una piccola azienda che produce e distribuisce accessori di abbigliamento in Italia ed in tutto il mondo. Attualmente i nostri uffici sono a Milano ed ai primi di luglio abbiamo deciso uno spostamento nella immediata periferia, in fondo a Via dei Missaglia, a Fizzonasco di Pieve Emanuele.

A parte le vicissitudini legate ai lavori, ai traslochi, al caldo estivo, abbiamo avuto modo di impattare con la struttura burocratica di Telecom Italia che ci sta facendo penare per avere 3 semplicissime linee telefoniche. In data 14 luglio abbiamo fatto la richiesta ed ottenuto immediatamente i numeri, non ci pareva vero!.

Aspettavamo il segnale di centrale da un minuto all'altro ma tutto taceva. Attivavamo un reclamo e ci veniva detto che dovevamo attendere 10 giorni. Il giorno 24 richiamavamo e ci veniva detto che i dieci giorni dovevano essere "lavorativi"

Fino a che stamane ci e' stato detto che per motivazioni di "rimodulazione del lavoro" avremmo dovuto aspettare fino al 30 di settembre 2003. Magari potessi anche io "rimodulare i miei impegni" con clienti, fornitori, dipendenti etc etc

Ovvero, poco conta che si sia fatta la richiesta, ottenuta la numerazione, che il capannone in questione sia in una zona servita da Telecom ed addirittura sotto la Torre Telecom di Rozzano!!!, abbiamo chiesto il telefono ma per averlo dobbiamo attendere, secondo l'arguto e customer oriented funzionario di Telecom due mesi per la "rimodulazione" e poi chissa' quanto ancora.

Affitti da pagare, allarmi da collegare, traslochi da fare ad agosto e non a fine settembre. A Telecom Italia questo non interessa.

Il servizio di assistenza telefonica poi sfiora il ridicolo. Alla richiesta di un servizio reclami viene detto che non esiste e di inviare un fax. Alla richiesta di un indirizzo al quale inviare una raccomandata, dopo dieci minuti di imbarazzante silenzio viene dato il numero di una casella postale, alla richiesta di parlare con un responsabile viene risposto che non c'e' nessun responsabile. Beh certo cosi' di reclami non ce ne sono!

Ma insomma nel 2003, Telecom Italia a Milano sud - non in Botswana - e' possibile che sia capace di far costruire una torre alta centinaia di metri ed incapace di dare tre linee del telefono ad una piccola azienda? Figuriamoci cosa sara' quando chiederemo l'adsl........................ che per il momento non possiamo chiedere (ci e' stato detto) perche' dobbiamo prima avere il collegamento telefonico.

Lettera firmata

Cosa dire? Alcuni giorni fa il Presidente di Telecom Italia, un altro imprenditore (anche se più grande e più noto), dichiarava, in un'intervista su "Il Corriere della Sera" di volere che Telecom Italia diventi la prima in Europa. Giustissimo: ma l'Europa si ferma prima o dopo Rozzano?

Solo alla fine degli anni 80 l'allora Sip inaugurava il suo "Piano Europa" che nel giro di un quadrienno avrebbe portato al passaggio di tutto il parco Centrali telefoniche da elettromeccaniche ad elettroniche, introduceva il nuovo Regolamento di servizio improntato alla trasparenza e, soprattutto, con un investimento colossale intorno ai diecimila miliardi di allora permetteva all'Italia di recuperare il gap in termini di diffusione delle linee telefoniche rispetto agli altri partners europei, Gran Bretagna, Francia, Germania; da quel momento avere una linea telefonica, in ogni parte del paese, diventava un diritto esigibile in pochi giorni, al massimo un mese, senza più aver bisogno di raccomandazioni.

Non c'era ancora la concorrenza, la Sip era sotto il controllo dello Stato, i suoi manager erano nominati dai partiti ma il miracolo avvenne realmente e storie come quella del nostro lettore sembravano impossibili: i problemi erano diventati ben altri, dalla diffusione dell'Adsl ai 709. Dobbiamo dedurre che la Sip statale era meglio della Telecom di Tronchetti e Ruggiero?

A volte sembra quasi che la crisi dei concorrenti di Telecom Italia, con il fiato corto per mancanza di finanziamenti e dipendenti dalla Rete Telecom, facciano pensare al management Telecom Italia di potersi permettere, il taglio dei costi anche a scapito della qualità del servizio da rendere ai clienti.

Per il resto rimane l'assurdo dell'impossibilità di inoltrare reclami via e-mail anche se sollecito i nostri lettori a farlo attraverso i siti on line: 187.it e 191 e una proposta: perché Telecom Italia non reintroduce la linea verde per i reclami, seconda istanza dopo i servizi di assistenza telefonica, come c'era fino a 2 anni fa?