Il CEO del social network svela l'arrivo di nuovi modi per giudicare i post degli amici.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-09-2015]
Quella dell'imminente introduzione del pulsante Dislike ("Non mi piace") su Facebook è una storia che si ripete periodicamente: l'ultima volta se n'era parlato nel 2013 e, come tutte le altre volte, non era successo niente.
Stavolta però le cose sono diverse, perché è stato Mark Zuckerberg in persona a sbilanciarsi in merito. «Penso che la gente abbia chiesto un pulsante Dislike per diversi anni. Oggi è un giorno speciale perché oggi è il giorno in cui posso dire che ci stiamo lavorando e lo stiamo distribuendo» ha dichiarato il fondatore di Facebook secondo quanto ha riportato la CNBC.
A dire la verità, non c'è unanimità sulle parole pronunciate dal CEO del social network. Secondo Bloomberg, infatti, Zuckerberg avrebbe in realtà detto: «La gente che chiesto un pulsante Dislike per diversi anni. Finalmente vi abbiamo ascoltati e ci stiamo lavorando e distribuiremo qualcosa che verrà incontro alle necessità di una comunità più vasta».
La differenza tra le due versioni non è secondaria: Facebook introdurrà davvero un pulsante che permetterà a un utente di dichiarare tutto il proprio disgusto verso il post di un "amico", o ripiegherà su una versione più soft?
Finché c'è un pulsante che permette di esprimere il proprio apprezzamento per qualcosa, tutti sono contenti: il peggio che può capitare è che chi non apprezza un post non prema Mi piace o, al più, scriva un commento denigratorio; ma quest'ultima attività costa fatica, mentre la pressione di un pulsante è molto più veloce.
Così, qualora dovesse apparire un pulsante che dice Non mi piace, il suo uso potrebbe essere molto apprezzato e rovinare i rapporti tra i cosiddetti amici. Ciò è un problema? Per Facebook sicuramente: il social network vive della condivisione dei contenuti e un mezzo semplice che permette di bollare negativamente detti contenuti potrebbe far calare le condivisioni, e quindi l'attività degli utenti, e quindi l'appetibilità per gli inserzionisti pubblicitari.
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Così si capisce meglio perché sembra più veritiera la versione riportata da Bloomberg, specialmente se si considera che Zuckerberg pare aver anche aggiunto un'altra frase significativa: «Ciò che essi [gli utenti] vogliono è l'abilità di esprimere empatia. Non ogni momento è un buon momento».
Qui il CEO di Facebook ha ragione. Premere Mi piace sotto al post che annuncia la morte del gattino preferito di un utente può non suonare particolarmente appropriato, anche se ormai ci abbiamo fatto l'abitudine e a non considerare la cosa come un apprezzamento all'avvenimento in sé, quanto un modo per esprimere vicinanza.
Così forse gli utenti non avranno mai un pulsante Non mi piace ma più alternative per esprimere con facilità ciò che sentono: «Abbiamo un'idea che presto saremo pronti per mettere alla prova, e a secondo di come andranno i test la distribuiremo in modo più ampio» ha affermato Zuckerberg.
Ci sono insomma delle novità nell'aria, anche se probabilmente non sarà esattamente ciò che gli utenti si aspettano.
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