Per risparmiare sul prezzo basta rinunciare a un po' di privacy.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 30-07-2016]
Anche dopo aver accantonato l'esperienza del Fire Phone, Amazon non ha rinunciato del tutto al mercato degli smartphone.
Evitando di apparire in prima persona, ha scelto un approccio più morbido, stringendo accordi con i produttori di telefonini per conquistare la fascia low cost del mercato, proponendo smartphone a prezzi stracciati. Come? Grazie alla pubblicità.
Prendiamo per esempio il Blu R1 HD.
Offre schermo da 5 pollici, fotocamera posteriore da 8 megapixel con flash, corpo in alluminio, processore quad-core a 1,3 GHz, 8 o 16 Gbyte di memoria interna (espandibili via microSD fino a 64 Gbyte) e 1 o 2 Gbyte di RAM. Il sistema operativo è Android 6.0 Marshmallow.
Come si può vedere, si tratta di specifiche tutt'altro che entusiasmanti ma che tuttavia sono sufficienti per compiere quelle operazioni per le quali la maggior parte delle persone compra uno smartphone: inviare messaggi (per lo più con WhatsApp e simili), navigare in Internet, consultare qualche social network, giocare un po'. E, all'occorrenza, telefonare.
Per queste esigenze basilari, il Blu R1 HD è più che sufficiente, e il fatto che sia in vendita ad appena 100 dollari lo rende un prodotto interessante per chi ha bisogno o desiderio di tenere sott'occhio il portafogli.
È a questo punto che entra in gioco Amazon. Chi lo desidera, infatti, può acquistare il Blu R1 HD ad appena 50 dollari (60 per la versione con 2 Gbyte di RAM), a patto che voglia sopportare un po' di pubblicità.
È la stessa strategia usata con i Kindle: li si può pagare a prezzo pieno, oppure si può ottenere un prezzo inferiore accettando che di tanto in tanto venga mostrato qualche banner pubblicitario, per esempio nella schermata di blocco. Nel caso dello smartphone, gli spot appaiono anche al di sotto delle notifiche.
Con questa iniziativa, Amazon punta a cambiare il modo stesso in cui concepiamo lo smartphone: non più un oggetto indispensabile e "di lusso", che può arrivare a costare anche un migliaio di euro, ma qualcosa di sostituibile, quasi usa e getta.
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Se mi cade l'iPhone da 700 euro e si scheggia (o subisce danni peggiori), la serie di imprecazioni sarà lunga; se invece subisce lo stesso destino l'R1 HD potrò provare dispiacere, ma tutto sommato la cosa sarà meno grave.
Non è detto che l'operazione riesca. Gli utenti hanno generalmente un'istintiva repulsione per la pubblicità, anche quando è poco o punto invasiva ed è indispensabile per la sopravvivenza di certi siti web; l'idea che appaia su un dispositivo tanto personale come lo smartphone potrebbe far storcere più di un naso.
A tutto ciò si aggiunge la mai quietata questione della privacy: se da un lato Amazon afferma che non cederà a terzi alcun dato personale, è anche vero che non ci si può sottrarre alla profilazione dell'utente da parte dello stesso gigante dell'e-commerce. Per risparmiare qualche soldo è insomma necessario rinunciare a un po' della propria riservatezza.
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