Sgominata la rete internazionale di criminali informatici Avalanche



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-12-2016]

avalanche

Buone notizie, una volta tanto, sul fronte della lotta al crimine informatico. La rete informatica di criminali denominata Avalanche, composta da centinaia di server sparsi per il pianeta messi a disposizione a noleggio dei malviventi per compiere attacchi che hanno colpito fino a mezzo milione di computer al giorno con infezioni, phishing, milioni di mail infette e altre delizie di questo genere, non esiste più.

Il 30 novembre scorso è stata infatti compiuta un'operazione di polizia coordinata a livello internazionale che ha liquidato Avalanche, compiendo cinque arresti, sequestrando 39 server, disattivandone altri 221, perquisendo 37 sedi e chiudendo ben 830.000 siti ostili.

Avalanche era una rete decisamente sofisticata, capace di cambiare ogni cinque minuti gli indirizzi IP associati a un nome di dominio e altre acrobazie anti-tracciamento, secondo la tecnica denominata double fast flux (infografica semplificata; infografica tecnica).

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Distributed Denial of Service (DDoS): cresce l'impatto dei tempi di indisponibilità di un sito web, che possono costare perdite di milioni di euro in termini di introiti, produttività e immagine aziendale.
Frode: perpetrata da malintenzionati con l'obiettivo di trafugare i dati di un sito e creare storefront illegittimi, o da truffatori che intendono impadronirsi di numeri di carte di credito, la frode tende a colpire - prima o poi - tutte le aziende.
Violazione dei dati: le aziende tendono a consolidare i dati nelle applicazioni web (dati delle carte di credito ma anche di intellectual property, ad esempio); gli attacchi informatici bersagliano i siti e le infrastrutture che le supportano.
Malware del desktop: un malintenzionato riesce ad accedere a un desktop aziendale, approfittandone per attaccare i fornitori o le risorse interne o per visualizzare dati protetti. Come il trojan Zeus, che prende il controllo del browser dell'utente.
Tecnologie dirompenti: pur non essendo minacce nel senso stretto del termine, tecnologie come le applicazioni mobile e il trend del BYOD (bring-your-own-device) stanno cambiando le regole a cui le aziende si sono attenute sino a oggi.

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All'operazione hanno collaborato Europol, FBI, Eurojust e altre agenzie di una trentina di paesi, fra cui Armenia, Australia, Austria, Azerbaigian, Belgio, Belize, Bulgaria, Canada, Colombia, Finlandia, Francia, Germania, India, Italia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Romania, Singapore, Stati Uniti, Svezia, Taiwan, Ucraina e Ungheria. L'operazione conclude un'indagine avviata nel 2012 dalla polizia tedesca sulla provenienza di una serie di attacchi di ransomware.

Ovviamente l'eliminazione della rete di controllo e infezione non ripulisce i computer infetti degli utenti che sono finiti fra le vittime di Avalanche, ma già sapere che questa rete sofisticata non danneggerà più nessuno è un consistente passo avanti verso un'Internet più pulita.

Fonti: Europol, Justice.gov, National Crime Agency, Engadget, The Register.

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Paolo Attivissimo

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Commenti all'articolo (4)

E' sufficiente seguire il link infografica semplificata presente nell'articolo per conoscere la strategia adottata da Europol per informare i possessori dei PC infetti - invece di scrivere post senza fondamento. In sostanza ogni volta che un PC infetto tenterà di contattare uno dei server di Avalanche la richiesta verrà reindirizzata ad... Leggi tutto
11-12-2016 14:42

{britten}
Il prossimo passo sarà quello di rendere obbligatoria la connessione di tutti i computer a server pubblici, per ragioni di sicurezza naturalmente, che si preoccuperanno di accertarsi che non siano parte di una botnet e non nascondano materiale pedo-porno-terro-satanista.
10-12-2016 14:04

{Vittorio}
Non capisco perchè le forze dell'ordine, una volta entrati in possesso dei server da cui partivano i ransomware, non inviano i codici per sbloccare i computer colpiti.
9-12-2016 15:04

{umby}
Be! La lunga fatica dei nostri eroi é sortita ad un risultato positivo. Per tutti. Ma. I poveretti infettati, hanno un modo per "depurarsi"? Qualcuno ha contattato questi, gli ha informati del problema e li ha "istruiti" per la depurazione? No! Allora, siamo ad un punto parossistico in cui il burattinaio... Leggi tutto
8-12-2016 16:39

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