Per pagare la sanzione dell'ex società controllante, Tim mette in cassa integrazione 30.000 lavoratori.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-05-2018]
Prima di lasciare, il governo Gentiloni - utilizzando il cosiddetto golden power - ha inflitto a Tim una multa di 74 milioni di euro per non aver notificato il passaggio del controllo dell'azienda, di interesse strategico per la sicurezza nazionale, alla francese Vivendi.
In un primo momento Vivendi aveva negato di aver preso il controllo di Tim. Poi, però, ciò è diventato palese ed è stato alfine ammesso esplicitamente con la nomina di un nuovo vertice, francese solo in parte ma che nel suo insieme godeva tutto della fiducia di Vivendi.
Sebbene oggi la società francese e l'amministratore delegato di Tim, Amos Genish, sostengano che gli obblighi determinati dal golden power non erano applicabili a Tim, Genish stesso ha ammesso che sarebbe stato opportuno, per motivi di galateo istituzionale, informare il governo di quanto stava succedendo.
Nel frattempo, però, è il fondo Elliott ad aver preso il controllo di Tim al posto di Vivendi, confermando Genish alla guida dell'azienda.
In ogni caso la multa resta, e tuttavia Tim ha deciso di non rivalersi su Vivendi. In qualche modo, quindi, bisognerà trovare i soldi per pagarla; per esempio giostrando i dipendenti.
Secondo quanto dichiarato dalla stessa Tim, infatti, la decisione di mettere in cassa integrazione per un anno 30.000 dipendenti per due giorni al mese farà risparmiare circa 100 milioni di euro.
Intanto la palla sta tornando in mano al governo, di cui è attesa a breve - ammesso che gli interessati riescano a concludere - la formazione. Il nuovo Consiglio dei Ministri potrebbe decidere di eliminare o ridurre la multa, oppure ancora di assumere altri provvedimenti a favore di Tim ed evitare quindi la cassa integrazione ai dipendenti.
Rimane comunque il progetto aziendale di riduzione del personale - a cui potrebbe far gioco una eventuale riforma della legge Fornero - al quale Tim vorrebbe che, in termini di costi, partecipassero anche i dipendenti con qualche forma di riduzione delle retribuzioni.
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