Il gigante di Redmond offre un assaggio di quella che sarà l'evoluzione di Windows.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-06-2019]
Al Computex di Taipei, che si è concluso lo scorso 1 giugno, Microsoft ha dato alcune indicazioni sulle caratteristiche che essa ritiene debba avere un «sistema operativo moderno».
Sappiamo infatti che Windows 10 è «l'ultima versione di Windows», come Microsoft stessa annunciò al momento del lancio: il rilascio di un Windows 11 non è previsto; invece, da ormai quasi quattro anni si procede con il rilascio semestrale di aggiornamenti che hanno il compito di tenere il sistema operativo al passo con i tempi.
Le fondamenta di Windows, ciò che costituisce il cuore di questo sistema, vengono però da lontano, e non è detto che sia possibile aggiornarle all'infinito; è quindi possibile che un giorno da Redmond esca un successore di Windows.
Oppure Microsoft trasformerà lentamente la propria creatura in base ai principi indicati a Taiwan: anche questa è una strada che avrebbe un senso percorrere, per evitare di danneggiare quella retrocompatibilità pressoché ininterrotta sulla quale Microsoft ha costruito il suo impero.
Comunque vada, a Redmond hanno chiari alcuni punti chiave, spiegati in un post scritto sul blog ufficiale da Nick Parker, uno dei vicepresidenti.
Il primo è che il «SO moderno» sognato da Microsoft deve offrire aggiornamenti continui che vengono scaricati e installati in background, in maniera «invisibile», senza disturbare in alcun modo il lavoro dell'utente.
Windows 10 già parzialmente si muove in questa direzione, ma non si può certo dire che non disturbi l'utente; il suo futuro successore dovrà offrire «un'esperienza d'aggiornamento deterministica, affidabile e istantanea, senza interruzioni».
Tutto ciò porta al secondo punto chiave: il sistema deve essere «sempre connesso».
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«Con un SO moderno» - spiega Parker - «la connessione LTE 5G funzionerà senza problemi, e gli utenti non dovranno mai preoccuparsi di incorrere in un punto morto. Tutti i dispositivi dell'utente saranno consapevoli e connessi gli uni agli altri».
La connessione perpetua non sarà utile soltanto per ricevere gli aggiornamenti: il sistema del futuro sarà anche completamente integrato nel cloud, per poter utilizzare al meglio i servizi di intelligenza artificiale come, per esempio, Cortana.
«Un SO moderno è consapevole di ciò che l'utente farà domani e lo aiuta a farlo; migliora anche le applicazioni rendendole più intelligenti» si legge nel post.
Quarta caratteristica è la sicurezza. «Un SO moderno è anche sicuro per default» racconta ancora Parker, che poi procede a spiegare che cosa intenda con questa espressione: «Lo stato è separato dal sistema operativo; l'elaborazione è separata dalle applicazioni; ciò protegge l'utente dagli attacchi durante tutto il ciclo di vita del dispositivo».
Un altro pilastro su cui costruire un sistema operativo moderno è la capacità di andare oltre il paradigma d'interazione basato su mouse e tastiera: «Gli utenti potranno usare penne, voce, tocco, persino lo sguardo; qualsiasi metodo di interazione vogliano adoperare funzionerà tanto bene quanto mouse e tastiera».
Tanta flessibilità si rifletterà quindi anche nell'aspetto dei dispositivi: se già oggi gli smartphone surclassano i PC tradizionali per numero di utenti, il sistema di domani deve essere in grado di adattarsi a qualsiasi dispositivo gli utenti vogliano utilizzare, offrendo sempre un'esperienza familiare.
Infine, le prestazioni. «Un SO moderno deve offrire prestazioni costanti, sin dal momento in cui l'utente prende in mano il dispositivo - e tutto è pronto per funzionare - senza doversi preoccupare della prossima volta in cui il PC dovrà essere ricaricato».
Quale sia il percorso che Microsoft intende seguire per ottenere tutti questi obiettivi non è dato sapere: se anche è già stato ideato, è ancora segreto. Sempre ammesso che tutto quanto illustrato non sia semplicemente parte di un'opera di marketing.
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