[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-08-2019]
La scorsa primavera, dopo essere stata multata per 5 miliardi di dollari, Google s'è piegata all'Unione Europea e ha introdotto, sugli smartphone Android usati nel Vecchio Continente, una schermata che permettesse agli utenti di scegliere il motore di ricerca predefinito.
La UE aveva infatti ravvisato nell'installazione di Chrome e nell'impostazione di Google come motore di ricerca un indebito vantaggio sui concorrenti, un po' come era capitato anni fa a Microsoft e al suo - al tempo ubiquo - Internet Explorer.
La questione pareva ormai chiusa, ma evidentemente Google non deve aver gradito troppo la mossa delle autorità di Bruxelles, perché per il prossimo anno ha annunciato delle novità che sembrano quasi voler prendere in giro la decisione della UE.
Un post sul blog ufficiale spiega che nel 2020 debutterà «un nuovo sistema per scegliere il motore di ricerca», all'apparenza una semplice revisione della schermata attuale.
Ciò che il post non dice chiaramente ma relega in un altro intervento pubblicato sul sito di Android è che, per essere inclusi nella nuova schermata, i motori di ricerca dovranno partecipare a un'asta.
«I motori di ricerca idonei dovranno compilare un modulo e potranno fare delle offerte per essere l'inclusione, che sarà gestita con un'asta» scrive Google.
È come se il gigante di Mountain View, vedendo i propri affari guastati dalla decisione dell'Unione Europea, si sia impegnato nei mesi scorsi per trovare un modo che non solo permettesse di trarre vantaggio (anche economico) dalla situazione, ma anche che lo facesse in una maniera che sottilmente mostrasse il proprio disprezzo per l'obbligo imposto: includerà gli altri motori e permetterà agli utenti di scegliere quello preferito, come richiesto da Bruxelles, ma si farà pagare per questo.
|
Le aste saranno condotte Stato per Stato per tutto il 2020 e per ognuna ci sarà un'offerta minima da raggiungere per poter vincere. Poi, «dopo la tornata iniziale di aste, ogni tornata successiva avrà luogo una volta l'anno».
A vincere saranno i tre migliori offerenti, che si guadagneranno il privilegio di entrare a far parte dello schermo di scelta in un ordine assolutamente casuale, insieme a Google stesso.
Non solo, insomma, Google trarrò profitto dal ballot screen: a farne le spese saranno i motori minori.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
sotto o segnalare un refuso.
|
|
|
||
|
etabeta