Un tribunale francese ha stabilito di sì.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 20-09-2019]
Con il diffondersi di Internet e la sempre più spinta transizione dai supporti fisici ai download digitali alcuni diritti legati ai primi rischiano di venire ignorati quando si ha a che fare con i secondi.
Per esempio, se si acquista un CD musicale si può anche decidere di regalarlo, o di prestarlo, o persino di venderlo. Se si paga per ottenere solo un accesso a dei contenuti diventa difficile, se non impossibile, fare lo stesso.
La questione in realtà non è recentissima ma è ora tornata alla ribalta a seguito di una sentenza emessa in Francia e che coinvolge il popolare produttore e distributore di videogiochi Valve, creatore della piattaforma Steam.
Con Steam per acquistare un videogioco non è necessario andare in negozio: ciò che si desidera è a disposizione online e si acquista con un click, pagando con carta di credito. Poi il titolo resta legato all'account, da cui può sempre essere scaricato e installato.
Questo modello prevede che, facendo un acquisto su Steam, un utente non acquisti una copia del videogioco in senso stretto, come farebbe in un negozio; acquista invece una licenza che gli consente l'utilizzo.
C'è tuttavia un problema: se posso sempre rivendere la copia fisica di un videogioco, lo stesso non posso fare quando possiedo soltanto una licenza acquistata su Steam. O, almeno, fino a oggi non si poteva.
Il tribunale di Parigi, rifacendosi alle direttive europee 2001/29/CE e 2009/24/CE, ha infatti stabilito che Valve deve consentire la rivendita delle licenze acquistate su Steam, restituendo così ai giocatori un certo grado di controllo sui giochi.
La stessa sentenza si applica non soltanto ai videogiochi ma anche a tutte le forme di contenuti digitali.
Per Valve, gestire questa novità non sarà semplice. Non soltanto perché deve ora attrezzarsi per consentire lo scambio di licenze tra gli utenti, ma perché ha in passato venduto giochi per i quali ora non possiede più i diritti di commercializzazione.
Se quindi consentisse che gli utenti vendessero e acquistassero tra di loro le licenze per questi titoli, rischierebbe di incorrere in una violazione delle norme sul copyright. Se non lo facesse, si troverebbe comunque in violazione.
Dato infine che la sentenza del tribunale francese si rifà a delle norme valide per tutta l'Unione Europea, la situazione che Steam ora si trova a dover affrontare in Francia potrebbe ripresentarsi identica in ogni altro Paese membro.
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