Sarà sufficiente per riottenere la fiducia degli sviluppatori?
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-09-2023]
Alla fine, messa davanti a un mare di proteste, Unity ha ceduto: il piano originario - in base al quale ogni videogioco realizzato con l'omonimo motore grafico, con almeno 200.000 download e un incasso di 200.000 dollari, per ogni installazione avrebbe dovuto generare un obolo pari a 0,20 dollari diretto a Unity Technologies - è stato ritirato.
Al suo posto l'azienda ha creato un nuovo sistema di licenze e compensi decisamente più abbordabile per i piccoli sviluppatori ma, soprattutto, ha riconosciuto di aver commesso un grave errore.
«Voglio iniziare semplicemente così: Mi dispiace» - ha scritto Marc Whitten, Presidente di Unity Create - in una lettera aperta. «Avremmo dovuto parlare con un numero maggiore di voi, e avrebbe dovuto integrare una parte maggiore delle vostre reazioni prima di annunciare la nuova Runtime Fee Policy».
Il consenso circa i miglioramenti della nuova Runtime Fee Policy è pressoché generale e, anche se non tutti sono soddisfatti, certamente le reazioni non sono di assoluto disgusto, com'era invece stato il caso nei confronti della prima versione.
Una delle novità particolarmente significative di questa nuova revisione è l'esenzione da ogni pagamento per gli sviluppatori che sottoscrivono il Personal Plan, adatto per quanti incassano meno di 200.000 dollari all'anno dai prodotti creati con Unity.
Inoltre, i cambiamenti - a differenza di quanto avveniva con la prima versione della Runtime Fee Policy - non sono retroattivi: la nuova policy si applica soltanto ai giochi realizzati con la versione LTS del motore che uscirà il prossimo anno.
A pagare saranno gli sviluppatori di livello Pro e Enterprise, che verseranno il 2,5% degli incassi mensili posto che quelli dei 12 mesi precedenti superino il milione di dollari e che il numero delle installazioni superi il milione.
Quello che a questo punto rimane da capire è se tutto ciò sia sufficiente per riconquistare la fiducia degli sviluppatori che si sono già sentiti traditi da Unity (e temono possa fare lo stesso in futuro) e che stanno già migrando verso altri motori, come Unreal Engine 5 o l'open source Godot.
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