Facebook e Instagram, arriva la verifica dell'identità a pagamento

Proprio come su Twitter.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 20-02-2023]

meta facebook instagram verifica pagamento

Twitter non è l'unico social network a spingere sull'acceleratore della monetizzazione: anche Meta - il gruppo che controlla Facebook e Instagram - ha deciso di muoversi nello stesso senso, e proprio imitando ciò che ha fatto la piattaforma di Elon Musk qualche tempo fa.

Twitter, infatti, dispone del livello di abbonamento Twitter Blue che, in cambio di una quota mensile, consente di esporre vicino al proprio nome utente un segno di spunta blu con il quale si intende segnalare che l'identità dell'utente è stata verificata.

Lo stesso sta per accadere su Facebook e Instagram; pur offrendo già un modo per verificare la propria identità ed esporre così il contrassegno, nelle prossime settimane debutterà gradualmente un livello a pagamento per fare la stessa cosa e ottenere qualche altro vantaggio.

Nel dettaglio, oltre al contrassegno, il servizio Meta Verified consente - nelle parole di Mark Zuckerberg - «maggiore protezione dai furti di identità» poiché gli account sono continuamente controllati, «aiuto quando necessario» tramite la possibilità di interagire direttamente con il personale di Meta, «maggiore visibilità» nella ricerca e nei commenti e infine «funzionalità esclusive».

Il lancio del servizio avverrà nei prossimi giorni in Australia e Nuova Zelanda, per poi muoversi gradualmente nel resto del mondo. I prezzi vanno dai 19,99 dollari australiani/23,99 dollari neozelandesi (quasi 13 euro in un caso circa 14 euro nell'altro al cambio attuale) necessari per attivare Meta Verified nel web ai 24,99 dollari australiani/29,99 dollari neozelandesi (circa 16 euro/quasi 18 euro) richiesti per iOS e Android.

Per accedere a Meta Verified non sarà però sufficiente pagare: bisognerà anche aver compiuto 18 anni, inviare un documento di identità, e superare il controllo che Facebook e Instagram condurranno sui contenuti pubblicati fino a quel momento.

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Commenti all'articolo (3)

Peccato per lui... :lol:
27-2-2023 18:24

Credo che c'entri anche il fallimento del Metaverso, che non ha permesso allo Zukkone di dire che il tutto era in un mondo virtuale e come tale non poteva essere tassato dal fisco yankee... :roll:
25-2-2023 19:37

Francamente mi sembra una complicazione per gli onesti e un'occasione in più per i disonesti dal momento che poi avremo molti disonesti "verificati". In sostanza trovano la scusa della sicurezza per monetizzare di più, evidentemente gli incassi dovuti alla mercificazione dei dati personali non bastano più. :twisted:
25-2-2023 14:32

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