La versione 22H2 sarà l'ultima.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-04-2023]
Se c'era qualche dubbio circa il fatto che Microsoft avesse ormai deciso di abbandonare Windows 10 - quella che un tempo era l'ultima versione di Windows - in favore dei suoi successori, l'aggiornamento appena pubblicato della pagina relativa al supporto cancella ogni perplessità.
«Windows 10 raggiungerà la fine del supporto il 14 aprile 2025. La versione attuale, 22H2, sarà la versione finale di Windows 10, e tutte le edizioni saranno supportate con aggiornamenti di sicurezza mensili fino a quella data».
Che la data di morte di Windows 10 fosse stata fissata al 2025 già si sapeva. L'elemento nuovo è la decisione ufficiale di non rilasciare più alcun feature update di Windows 10, ossia i corposi aggiornamenti periodici - originariamente semestrali, poi diventati annuali - pensati per introdurre nuove funzionalità nel sistema operativo.
È pur vero, infatti, che Windows 10 è stato rilasciato nel 2015 e nel 2025 compirà 10 anni. Ma nel corso del tempo è stato aggiornato in maniera significativa, e non si potrà davvero dire che la versione che sarà ritirata tra poco più di due anni sarà la stessa pubblicata otto anni fa.
L'intento è chiaro: convincere gli utenti che Windows 10 è il passato e spingerli ad adottare Windows 11, probabilmente operando anche il necessario cambio di PC, e il suo successore apparentemente imminente Windows 12.
Non ci sarà mai, quindi, una versione 23H1 di Windows 10: le nuove funzionalità saranno appannaggio solo di Windows 11 ed eventuali versioni successive. Windows 10 riceverà invece soltanto gli aggiornamenti di sicurezza ,e ciò potrebbe causare un contraccolpo poco gradito a Microsoft.
Se a Windows 10 non verranno più aggiunte nuove funzionalità, rinnovando in maniera drastica il cuore del sistema, gli utenti potrebbero finire con il ritrovarsi un sistema che non va più in crash al primo aggiornamento, o almeno ogni sei mesi, a causa dei nuovi bug introdotti, ma con un SO finalmente stabile e coerente fino alla fine del suo ciclo vitale.
La decisione di non "migliorare" Windows 10 potrebbe insomma facilmente spingere gli utenti a restare ancorati a questa versione di Windows nonostante tutti i tentativi che Microsoft metterà in campo nel tentativo di spingerli verso un'edizione più recente: non si tratta dopotutto di uno scenario inedito, se si considera che ancora oggi ci sono non pochi utenti rimasti a Windows 7.
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