[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-11-2023]
Secondo una ricerca pubblicata a settembre dalla società di sicurezza informatica Grizzly Research, la popolarissima app di shopping cinese Temu sarebbe un malware e spyware estremamente pericoloso. Tutte le app per fare acquisti sono piuttosto invadenti, ma Temu è tutta un'altra storia, stando alle analisi tecniche.
Per esempio, notano i ricercatori, Temu chiede per impostazione predefinita la localizzazione precisa dell'utente in quel momento, cosa che non ha senso se l'utente vuole semplicemente acquistare un prodotto e ha già dato il proprio indirizzo per la spedizione. Se l'app rimane attiva, i gestori di Temu possono tracciare l'utente per tutto il tempo.
Temu, secondo questa ricerca, ha anche un altro comportamento molto pericoloso: la cosiddetta compilazione dinamica. L'app può scaricare da Internet del codice software aggiuntivo e compilarlo, cioè renderlo eseguibile sul dispositivo dell'utente. Questo vuol dire che l'app può superare tranquillamente i controlli di sicurezza di Google Play, per esempio, perché non contiene codice pericoloso, ma una volta installata può scaricare altro codice ed eseguirlo, eludendo completamente le verifiche di sicurezza.
La lista delle caratteristiche pericolose di Temu è molto lunga, secondo questa ricerca, e va detto che i toni di Grizzly Research sono un po' sensazionalisti e che gli esperti esterni citati da questa ricerca non vengono nominati, ma la sostanza delle asserzioni sembra robusta e ben documentata, anche con il supporto di una società di sicurezza informatica svizzera. E una delle caratteristiche sospette di Temu è stata confermata indipendentemente: è la cosiddetta obfuscation, una tecnica nella quale il software dell'app è scritto in modo intenzionalmente poco chiaro, usando metodi che rendono estremamente difficile capire cosa stia facendo realmente.
Però l'app è ancora disponibile sul Play Store di Google per i dispositivi Android e nell'App Store di Apple, sia pure con una dettagliata elencazione dei dati personali che raccoglie e che sono davvero tanti.
Allo stesso tempo, la piattaforma di commercio elettronico Pinduoduo, legata a Temu, è stata sospesa da Google perché conteneva malware, e pochi giorni fa nel Regno Unito alcune pubblicità su Temu sono state bandite perché mostravano una bambina in bikini "in posa molto adulta", come dice molto signorilmente la Advertising Standards Authority britannica, e presentavano altre immagini che, sempre secondo l'autorità britannica, "oggettificavano le donne". Temu ha rimosso l'immagine della bambina, ammettendo che violava le sue regole, ma si è opposta alle altre contestazioni.
Inoltre Apple ha dichiarato che in passato Temu ha violato le regole di privacy, ingannando gli utenti sul modo in cui usa i loro dati, ma la questione è stata poi risolta.
I sospetti sulla sicurezza e la privacy di Temu, insomma, non mancano, per cui è sconsigliabile perlomeno installarla su smartphone usati per lavoro o per altre attività sensibili, ma forse il problema non è solo informatico.
Molte delle recensioni indipendenti di questa app notano che i prezzi dei prodotti sono semplicemente insostenibili, considerato che vengono quasi sempre spediti dalla Cina, e quindi fare shopping su tutte queste app che fanno viaggiare i propri prodotti per decine di migliaia di chilometri ma li fanno pagare una manciata di euro, dollari o franchi ha non solo un probabile impatto informatico, ma anche un indubbio impatto ambientale, che va preso in considerazione.
[Fonti aggiuntive: privacy policy di Temu; Agenda Digitale; Cybersecurity360.it]
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