Con la condivisione dei risultati tutti ci guadagnano, dalle aziende agli utenti: ne è convinto il CEO Arthur Mensch.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-03-2025]
Il futuro della IA sta nell'open source? A giudicare dagli ultimi eventi pare di sì.
Sia X (con Grok) sia Meta (con Llama) hanno deciso di rilasciare come open source i propri modelli, consentendo quindi anche ai piccoli sviluppatori di utilizzare tecnologie di intelligenza artificiale sviluppate grazie a investimenti Miliardari. Ora anche Mistral si muove nella medesima direzione.
Mistral è l'azienda che ha creato Le Chat, qualche tempo fa riconosciuta come la IA più veloce del mondo. Ma, come spiega il suo CEO Arthur Mensch, è conscia del fatto che «nessuno può restare in cima per sempre».
Così, per muovere concorrenza ai colossi che mantengono segrete le proprie innovazioni - Google, OpenAI, Deepseek - Mistral ha pensato che la strada migliore sia quella dell'open source.
«La storia dell'open source è che ci sono diverse aziende che costruiscono l'una sull'altra» ha spiegato Mensch: se i risultati ottenuti da tutti sono liberamente accessibili, come avviene con l'open source, chi sa sfruttarli meglio riesce a primeggiare. Contando solo sui propri sforzi, invece, inevitabilmente si viene prima o poi detronizzati.
Mensch è tanto convinto di ciò da annunciare che Mistral rilascerà «presto dei modelli molto efficaci, capaci di superare le prestazioni di DeepSeek», il modello cinese che lo scorso gennaio riuscì a mettere in ombra i modelli americani pur usando chip inferiori ed essendo stato sviluppato con investimenti molto più contenuti.
In teoria, questa commistione di competizione e collaborazione dovrebbe portare vantaggi quali una più rapida evoluzione del settore della IA, consentendo anche alle aziende più piccole di trarne vantaggio.
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