Viene riproposto in edizione economica il bel libro di Sterling sulle origini del movimento hacker negli Usa.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-06-2004]
Bruce Sterling è unanimemente considerato il padre del genere letterario cyberpunk. Di se stesso Sterling dice: "Mi chiamo Bruce Sterling. Vivo ad Austin e sono uno scrittore di fantascienza; per essere più precisi, uno scrittore di fantascienza cyberpunk. Come i miei colleghi cyberpunk negli Stati Uniti e in Canada, non soo mai stato del tutto soddisfatto di questa etichetta letteraria, soprattutto dopo che è diventata un sinonimo per criminale informatico. Ma una volta ho curato una raccolta di racconti scritti dai miei colleghi, intitolata Mirrorshades: The Cyberpunk Anthology e, per lungo tempo, ho scritto manifesti cyberpunk. Non sono un hacker, ma ho lettori nell'undergrounf digitale"
Questa descrizione di se stesso Sterling ce la fornisce in un altro dei suoi libri più noti, ora ripubblicato in edizione economica, per gli Oscar Mondadori: "Giro di vite contro gli hacker", uscito negli Usa nel 1992 e tradotto in Italia nel 1994 da Shake edizioni.
E' un libro indispensabile per comprendere le radici culturali, umane, psicologiche della comunità hacker negli Usa. Un movimento che nasce prima di Internet, comincia a muoversi anche con Internet, quella degli esordi che collega le Università Usa e i grandi centri di ricerche, perché è permeata dallo stesso spirito di condivisione e di libertà di comunicare ma non è ancora Internet.
"Il sysop di un BBS non è solo un editore o uno scrittore, ma gestisce un salotto elettronico, in cui i singoli possono rivolgersi al pubblico, o al contrario scegliere di esserlo, e sono in grado di scambiare posta privata... e la conversazione sui bollettini, anche se fluida, rapida e molto interattiva, non è parlata ma scritta. E' anche relativamente o del tutto anonima."
I BBS sono il terreno in cui cresce l'underground digitale, cioè il terreno di coltura della comunità hacker, a cominciare da Phrack, una rivista anche stampata, che vive di abbonamenti anche tra i poliziotti informatici e gli esperti di sicurezza delle grandi Telco.
Perché gli hacker, i primi, sono spesso anche o solo "phone phreak", cioè ragazzini che fanno telefonate a scrocco, rubano i codici di accesso delle telefonate, quelli delle carte di credito anche se i primi rigorosi hacker si limitano ad entrare nei grandi mainframe delle imprese private e delle agenzie federali, solo per il gusto di vedere come funzionano, per mettere alla prova le proprie capacità informatiche.
Il libro di Sterling ruota tutto attorno allo storico crashdown del sistema telefonico nazionale dell'At&T, la grande monopolista delle Tlc americane, prima che venisse smembrata, del 15 Gennaio 1990, quando per 9 ore le telefonate interurbane negli Usa non furono possibili, nella festa nazionale del Martin Luther King Day.
Alle autorità Usa e alle grandi Telco (anche le compagnie regionali minori) parve che il livello di sfida degli hacker al sistema delle Tlc americane fosse diventato troppo alto e pericoloso: Sterling lo descrive con grande efficacia e precisione dal punto di vista della sua evoluzione non solo tecnologica ma culturale e politica nel contesto della società statunitense.
Gli hacker, almeno il gruppo della temibile e misteriosa Legion Of Doom (Lod), dimostrano di conoscere e penetrare nelle stazioni di commutazione telefonica della Bellsouth, di conoscere e poter bloccare anche il "mitico" 911, il servizio telefonico di emergenza di polizia e pompieri.
Agli hacker della Lod non interessa far danni e non li hanno mai fatti, interessa solo conoscere e giocare; ma questo non impedisce agli uomini dei servizi segreti, delle squadre della polizia locale specializzata in reati informatici, agli agenti della sicurezza della Bellsouth, di fare congiuntamente dei veri e propri blitz nelle loro case, a pistole spianate, di arrestarli, portarli in guardina, sequestrare loro Pc e materiale informatico e farli condannare per molti reati, a partire dal furto di software coperto dal copyright. Tra i coinvolti il famosissimo Mentor, considerato uno degli ideologi del movimento hacker.
Sono gli inizi di una lotta senza quartiere, ben descritta anche nel capitolo complementare a quello sugli hacker che è quello dedicato ai poliziotti informatici, con la descrizione delle sedi e dei modus del loro particolare training formativo, in una avvicente "guardie e ladri" telematica, con le prime implicazioni di rispetto e tutela della privacy che vengono avanti.
Bella è parte finale con la descrizione del primo incontro, dal 25 al 28 Marzo del '91 a S. Francisco, del primo incontro dedicato ai temi della sicurezza informatica, "Computers, Freedom e Privacy" con la partecipazione di hacker, poliziotti, esperti aziendali.
In definitiva, Giro di vite contro gli hacker è un libro di cui si può dire benissimo il tradizionale "si legge come un romanzo" ma che è invece uno splendido reportage giornalistico.
Scheda
Titolo: Giro di vite contro gli hacker
Autore: Bruce Sterling
Editore: Oscar Mondadori
Prezzo: 8,40 Euro
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