Il patto di Sanremo è un plagio?

Fumo? Parole in libertà? Certamente sì. Ma il documento governativo nasconde forse l'incapacità della classe dirigente di elaborare concetti originali.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-03-2005]

Gli autori del patto

Sul cosiddetto "Patto di Sanremo" si è già detto quasi tutto. Tutti gli organi specializzati appena un poco indipendenti non si sono limitati a diffondere il ridicolo pdf, ma lo hanno analizzato e stroncato senza pietà. Anche Zeus News, con l'articolo di Paolo Attivissimo, non ha lesinato colpi, descrivendolo come aria fritta, parole in libertà, campione di vaghezza, diffusore di FUD (fear uncertainty and doubt).

Ma non è tanto sui contenuti, che vogliamo fare le nostre considerazioni, quanto sulla forma. Dove hanno preso, i funzionari del governo, quei bei concetti di cui è riempito il raffazzonatissimo documento? Pier Luigi Tolardo, sempre su Zeus News, segnala la somiglianza con i "tavoli di concertazione in materia di politica economico-sociale tra imprese, sindacati ed esecutivo". Può darsi, ma c'è un documento cui queste parole somigliano molto, ma molto di più.

Sarà un caso, ma vi troviamo concetti cari alla comunità di Creative Commons Italia. Concetti che dal 24 febbraio di quest'anno avevano trovato ospitalità nella pagina web legata all'iniziativa "Scarichiamoli!". Nicola Grossi, primo firmatario e ideatore dell'iniziativa, constata l'esistenza di alcune curiose analogie tra i due comunicati. "Il patto di Sanremo, in più punti, appare quasi un copia-incolla della pagina osservatorio di "Scarichiamoli!" (eh, sì: anche noi abbiamo un osservatorio)".

Non si capisce perché i tre ministri abbiano avuto la lodevole iniziativa di "promuovere la disponibilità di contenuti digitali in pubblico dominio per incoraggiare la diffusione e lo sviluppo della cultura italiana", oppure creare "ambienti sicuri per la fruizione e lo scambio dei contenuti digitali", magari attraverso "siti promossi a livello governativo." E tutto questo, senza aver mai dato alcuna avvisaglia di queste buone intenzioni.

E da dove vengono i suggerimenti per le "campagne di comunicazione e sensibilizzazione sui consumatori, magari con lo scopo "di rinforzare la coscienza etico sociale dei cittadini e di informare gli stessi sulla normativa vigente"?

Le stranezze non si fermano qui: il documento prefigura "sistemi di pagamento ad ampia diffusione e di agevole fruizione", e a noi vengono in mente le transazioni dirette tra privati di Danilo Moi (manco a dirlo, in maniera incompleta e completamente alterata). Altrove, i "modelli di business sostenibili e remunerativi per tutti gli attori" ricordano in maniera sinistra le Produzioni dal Basso (PdB) di Angelo Rindone (artista firmatario di "Scarichiamoli!").

"Ma anche qui è tutto travisato," sostiene Danilo Moi, secondo firmatario e promotore dell'iniziativa," il progetto di Rindone ha l'ambizione di abolire la distinzione tra produttore e consumatore. In opposizione alla crescita del mercato dei contenuti, PdB non è mercato, perché non esistono merci e intermediari, ma solo transazioni di produzioni intellettuali tra individui, secondo modalità socialmente praticabili e proficue per tutti."

Il paternalismo ministeriale raggiunge vette grottesche quando si parla di educare i cittadini alla legalità. "Ma sono i cittadini," continua Moi, "che avrebbero qualcosa da dire su cosa sia legale, lecito o illecito a tanti governanti attuali. Dal canto loro, le comunità virtuali e reali possono dimostrare concretamente, organizzandosi con leggi e regole autonome, di avere una cultura della legalità superiore a quella dei nostri governanti, senza bisogno di lezioni da parte delle majors e dei politici."

Il governo italiano si appropria delle idee della comunità di Creative Commons? "Così dicendo, si farebbe un torto a Scarichiamoli!, " è l'opinione di Moi." Il Patto Sanremo appare più una serie di fesserie approntate in fretta e in furia a fini meramente propagandistici e demagogici, un minestrone di problemi senza una sola proposta concreta. Lo statuto di una associazione di adolescenti sarebbe più completo. Senza dubbio ci sono le istanze della community (e non solo le nostre), ma sono alterate, capovolte, violentate."

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (3)

D'accordo, ma il cantante era Antoine... :-) Leggi tutto
7-3-2006 23:20

Michele Bottari
Vediamo di ricapitolare: sul patto di Sanremo abbiamo scritto finora in quattro su Zeus News. Quattro teste, quattro individui diversi, non necessariamente in disaccordo, ma non è possibile l'uniformità assoluta.Parlo quindi per me: i concetti del patto appaiono evidentemente copiati. E per giunta male. Ciò non... Leggi tutto
16-3-2005 19:13

pius
Mah Leggi tutto
16-3-2005 18:58

La liberta' di parola e' un diritto inviolabile, ma nei forum di Zeus News vige un regolamento che impone delle restrizioni e che l'utente e' tenuto a rispettare. I moderatori si riservano il diritto di cancellare o modificare i commenti inseriti dagli utenti, senza dover fornire giustificazione alcuna. Gli utenti non registrati al forum inoltre sono sottoposti a moderazione preventiva. La responsabilita' dei commenti ricade esclusivamente sui rispettivi autori. I principali consigli: rimani sempre in argomento; evita commenti offensivi, volgari, violenti o che inneggiano all'illegalita'; non inserire dati personali, link inutili o spam in generale.
E' VIETATA la riproduzione dei testi e delle immagini senza l'espressa autorizzazione scritta di Zeus News. Tutti i marchi e i marchi registrati citati sono di proprietà delle rispettive società. Informativa sulla privacy. I tuoi suggerimenti sono di vitale importanza per Zeus News. Contatta la redazione e contribuisci anche tu a migliorare il sito: pubblicheremo sui forum le lettere piu' interessanti.
Sondaggio
Secondo una ricerca dell'Australian Relationship Queensland, tra tecnologia e solitudine esisterebbe un collegamento. Secondo te:
È la solitudine che spinge le persone a usare "più tecnologia".
È l'utilizzo massiccio di tecnologia che porta le persone a isolarsi e, conseguentemente, a provare solitudine.
Le due cose non sono affatto correlate.

Mostra i risultati (1634 voti)
Ottobre 2025
Guida autonoma in 60 città italiane: Italia primo laboratorio europeo per i test
Infotainment in auto, nuove regole: i veicoli smart dovranno avere un'autoradio FM/DAB+
Mozilla introduce Firefox VPN: navigazione cifrata nel browser. Privata e gratuita
Windows 11 25H2: debutta il menu Start con layout dinamico e integrazione con lo smartphone
DAZN chiede 500 euro di risarcimento a 2000 utenti già multati per pirateria. E minaccia cause
Energia elettrica: il prezzo cambia ogni 15 minuti. Fasce orario stravolte, la sera costa di più
Clothoff bloccata in Italia: il Garante Privacy ferma l'app che spoglia le persone con la IA
Open Printer, stampante inkjet open source. Cartucce ricaricabili, design modulare e niente DRM
Amazon Prime elimina la prova gratuita in Italia: i giorni di test passano da 30 a 7. E si pagano
Settembre 2025
SPID a pagamento, l'era gratuita è finita: le Poste introducono un canone annuale
YouTube ammette: "Obbligati dall'amministrazione Biden a sospendere certi canali"
Commodore 64 Ultimate convince: boom di vendite, acquisizione anticipata
Cookie, si va verso il consenso unico. L'Europa valuta l'integrazione nei browser web
Google lancia l'app "unificata" per la ricerca in Windows: documenti locali, web e Google Drive
Poste Italiane, i dati di un milione di utenti nel dark web. L'azienda: "Non ci hanno attaccati"
Tutti gli Arretrati
Accadde oggi - 20 ottobre


web metrics