L'appello è autentico, ma occorrono cautela e organizzazione per evitare sovraccarichi e disagi
"Vi chiedo di dedicare 5 minuti alla lettura di questa e-mail". Così inizia quello che può sembrare l'ennesimo appello-bufala che affolla Internet. Ma i dettagli indicano una situazione seria: "a Giulia (compirà 12 anni il prossimo 28 Luglio) è stata diagnosticata una L.L.A. (Leucemia Linfoide Acuta) e venerdì prossimo inizierà la terapia di chemio."
L'appello chiede di venire "a fare una donazione del vostro sangue, a favore suo e di tanti bambini che ne hanno o ne potranno aver bisogno quanto lei" presso l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Il messaggio in circolazione indica anche il reparto, la stanza e il letto di Giulia, nonché le coordinate e-mail e telefoniche dei suoi genitori, che non vengono citate qui su richiesta degli interessati.
L'appello è autentico: è stato confermato a Zeus News dal padre di Giulia. Tuttavia, ci sono alcune cautele da adottare nel diffonderlo: il padre ha infatti scritto chiedendo di "'rallentare' un po' l'afflusso verso il Centro Trasfusionale, che grazie alle molte persone che si sono attivate è stato rilevante, al fine di diluire nel tempo e garantire la disponibilità di sangue, nello specifico B-(negativo), qualora dovesse servire in tempi successivi."
Naturalmente la richiesta del padre di "rallentare" le donazioni non va usata come una scusa per non andare a donare sangue, e neanche avere un gruppo sanguigno diverso da quello di Giulia è una buona giustificazione per sottrarsi a questo dovere morale.
C'è sempre bisogno di sangue di tutti i gruppi: anche se non lo donate specificamente a Giulia, comunque lo donate sicuramente a qualcun altro che ne ha bisogno.
Come capita spesso anche con gli appelli autentici quando c'è di mezzo la salute, è facile che l'appello abbia conseguenze indesiderate. Per cui occorre adottare alcune semplici cautele, validi in tutti i casi di questo genere:
- non telefonate all'ospedale offrendovi di donare sangue per Giulia: normalmente le donazioni non sono effettuabili a beneficio di un individuo specifico. Telefonate e prenotate semplicemente un appuntamento per donare sangue, punto e basta. Non importa che gruppo sanguigno avete: la donazione è sempre utile, se non per Giulia, per qualcun altro.
- Non importa se non siete vicini all'ospedale indicato: potete donare sangue ovunque. A parte il fatto che il sangue è trasferibile da un ospedale a un altro, sicuramente anche nella zona dove vi trovate c'è bisogno di sangue per qualcuno.
- Non importunate il personale dell'ospedale chiedendo notizie di Giulia: le norme sulla privacy vietano al personale di dare questo genere di informazioni.
- Se inoltrate l'appello, usate l'opzione BCC (o CCN, "copia carbone nascosta") per non divulgare i nomi di tutti i destinatari. A parte l'ovvia violazione della privacy, le interminabili liste di indirizzi che spesso accompagnano questi appelli sono una manna dal cielo per gli spammer, che raccolgono questi indirizzi e li bombardano di pubblicità indesiderata.
- Non cancellate le date indicate nell'appello: servono a datarlo e a capire quanto è ancora attuale.
- Non mettete il vostro indirizzo o le vostre coordinate, specialmente quelle di lavoro, in calce al messaggio: sembrereste "garanti" dell'appello e verreste subissati di telefonate e richieste di informazioni sull'appello.
- Se mandate un messaggio alla famiglia, siate brevi e non mandate allegati superflui: la casella di posta della famiglia tenderà facilmente a intasarsi a causa della grandissima diffusione dell'appello.
Ai genitori di Giulia va naturalmente la solidarietà della redazione di Zeus News. Lo spazio dei commenti a questo articolo è utilizzabile anche per far pervenire loro i messaggi dei lettori.