Metà dei Pc aziendali rifiuta di passare a XP

A quattro anni dalla sua introduzione, Windows XP non riesce a scalzare 2000. Dubbi per Longhorn.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-06-2005]

Logo di Windows 2000

Una ricerca pubblicata da Assetmetrix indica che il 48% dei PC aziendali utilizza ancora Windows 2000, e la popolarità del "vecchio" sistema operativo Microsoft cala molto lentamente: rispetto a fine 2003 ha perso soltanto quattro punti.

Nello stesso periodo, Windows XP nelle aziende è passato dal 6,6% al 38%, mentre Windows 95 e 98 sono calati dal 28% al 5% e Windows NT è sceso dal 13,5% a circa il 10%, secondo Assetmetrix.

La relativa impopolarità dell'ultimo nato in casa Microsoft è più spiccata nelle grandi aziende, dove Windows 2000 ha oltre il 50% del mercato; XP è il sistema operativo preferito fra le aziende con meno di 250 PC.

Queste cifre testimoniano uno degli inevitabili problemi di una situazione di monopolio: si diventa concorrenti di se stessi. Il vero rivale di XP non è né Mac OS X né Linux: è Windows 2000.

Questo non promette bene per l'annunciato Longhorn: se gli utenti business sono riluttanti ad abbandonare Windows 2000 e ad abbracciare XP a ben quattro anni dalla sua introduzione, figuriamoci quanto saranno entusiasti di adottare di corsa il futuro gioiello di zio Bill. Anche perché, perlomeno da un punto di vista aziendale, non c'è molto in Longhorn che costituisca una motivazione forte per adottarlo, mentre ci sono molte buone obiezioni per evitarlo: giusto per citarne un paio, i requisiti di sistema decisamente elevati e l'incognita della sua compatibilità con le applicazioni custom aziendali.

Un'altra considerazione che emerge da queste cifre è che nel mercato atipico del software, ossia di un prodotto che per sua natura non si logora e non deperisce, il modello commerciale "paghi ed è tuo per sempre" ha un difetto di fondo: l'utente continua finché può ad usare quello che ha pagato. Se funziona, non si ripara: al limite si cambia l'hardware, ma il sistema operativo rimane quello. E Windows 2000 è ritenuto da molti, compresi parecchi critici di Microsoft, uno dei prodotti più riusciti dell'azienda di Redmond. Rispetto a 2000, Windows XP offre ben poco di appetibile per un uso aziendale.

Questo significa che i cicli di aggiornamento del software (specialmente dei sistemi operativi) tendono ad essere molto lunghi. Passano anni fra l'adozione di un sistema operativo e quella del suo successore. Quel 15% di utenti Windows NT/98/95 parla chiaro. Allora bisogna inventarsi un modello commerciale alternativo. Ma quale?

Microsoft ha già tentato la strada del software a noleggio, ma il risultato è stato deludente, sia perché il canone era alto, sia perché l'idea stessa del software con scadenza incorporata non è gradevole: se smetto di pagare il canone, come farò a leggere i documenti che ho generato con il software a noleggio? Significa legarsi a vita a un canone che, in un regime di monopolio, può salire e scendere arbitrariamente.

Microsoft può incentivare la migrazione smettendo di rilasciare aggiornamenti e patch di sicurezza per i vecchi Windows, oppure creando applicazioni indispensabili che girano soltanto sotto il nuovo sistema operativo, ma deve farlo con estrema gradualità: se corre troppo, si troverà contro i propri grandi clienti, che non hanno intenzione di fare upgrade e ricollaudare il sistema informatico aziendale soltanto perché è giunta l'ora di rimpinguare le casse di zio Bill. E' quello che è successo per il supporto a Windows 98 l'anno scorso.

E allora? Allora aspettiamoci tempi duri per chi vive di solo software. O impara a scrivere ogni volta software talmente migliore del precedente da rendere irresistibile l'acquisto (sapendo però che fra qualche anno dovrà scontrarsi con la qualità del proprio software precedente, come sta succedendo oggi con Windows XP contro Windows 2000), oppure si dovrà ingegnare a campare vendendo il software in abbinamento con altri prodotti (hardware).

Questa è la strada seguita da molti anni da Apple, che ha margini ragguardevoli su iPod e sui computer che recano il suo marchio. Mac OS X gira soltanto (almeno per ora) sui computer Apple, per cui chi vuole usare questo sistema operativo deve comperare hardware Apple. Questo garantisce un introito che va a finanziare lo sviluppo del sistema operativo, le cui prestazioni man mano migliorate incentivano ulteriormente l'acquisto dell'hardware che le supporta, e così via.

Il fatto che Windows gira invece sull'hardware più disparato, non prodotto da Microsoft, è stata una delle ragioni del suo successo: ha fatto crollare i costi dell'informatica. Ma ironicamente potrebbe essere una delle cause del suo declino, schiacciato da un modello commerciale software-only non più sostenibile. Forse X-Box e Media Center sono un primo passo in una nuova direzione.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Paolo Attivissimo

Commenti all'articolo (ultimi 5 di 23)

black
bah Leggi tutto
21-6-2005 17:00

per forza..... Leggi tutto
20-6-2005 23:57

yotatta
Tutto ciò fa ben riflettere Leggi tutto
18-6-2005 11:41

alternativa Leggi tutto
18-6-2005 07:24

SteveR
...finalmente la verità Leggi tutto
17-6-2005 13:24

La liberta' di parola e' un diritto inviolabile, ma nei forum di Zeus News vige un regolamento che impone delle restrizioni e che l'utente e' tenuto a rispettare. I moderatori si riservano il diritto di cancellare o modificare i commenti inseriti dagli utenti, senza dover fornire giustificazione alcuna. Gli utenti non registrati al forum inoltre sono sottoposti a moderazione preventiva. La responsabilita' dei commenti ricade esclusivamente sui rispettivi autori. I principali consigli: rimani sempre in argomento; evita commenti offensivi, volgari, violenti o che inneggiano all'illegalita'; non inserire dati personali, link inutili o spam in generale.
E' VIETATA la riproduzione dei testi e delle immagini senza l'espressa autorizzazione scritta di Zeus News. Tutti i marchi e i marchi registrati citati sono di proprietà delle rispettive società. Informativa sulla privacy. I tuoi suggerimenti sono di vitale importanza per Zeus News. Contatta la redazione e contribuisci anche tu a migliorare il sito: pubblicheremo sui forum le lettere piu' interessanti.
Sondaggio
Alcuni anni fa, L'Agenzia delle Entrate pubblicò sul web i redditi dei cittadini; poi, dopo l'intervento del Garante Privacy, li mise offline. Questi dati secondo te devono essere disponibili su Internet?
No
Non saprei

Mostra i risultati (5939 voti)
Settembre 2025
Microsoft contro ValueLicensing: fine delle licenze di Windows e Office a prezzi stracciati?
Il web aperto è ufficialmente in crisi: lo ammette pure Google. La colpa è anche della IA
Intelligenza artificiale per le automobili, licenziati 54 ricercatori a Torino
Dolcificanti a zero calorie e declino cognitivo: una ricerca brasiliana scopre un preoccupante legame
WinToUSB trasforma una chiavetta USB in un sistema Windows perfettamente funzionante
Meta accede a tutto il rullino fotografico senza permesso. Ma disattivare si può: ecco come
Agosto 2025
Google, stop all'obbligo di usare Gmail per gli account Android
Browser IA, l'allarme di Malwarebytes: ingannare gli assistenti e rubare dati è fin troppo semplice
Lo script che estende gli aggiornamenti di sicurezza di Windows 10 anche senza account Microsoft
La Danimarca saluta la posta cartacea: la consegna delle lettere terminerà alla fine dell'anno
PayPal, allarme sicurezza: i dati di 15,8 milioni di account in vendita sul dark web
Volkswagen, microtransazioni nelle auto: per utilizzare tutti i cavalli bisogna abbonarsi
Windows 11 24H2, dopo l'aggiornamento i dischi scompaiono. E i dati possono corrompersi
Microsoft fagocita GitHub: fine dell'indipendenza dopo sette anni. Futuro nella IA
Chiede a ChatGPT come sostituire il sale, finisce in ospedale con una malattia di cent'anni fa
Tutti gli Arretrati
Accadde oggi - 13 settembre


web metrics