Sarebbe doveroso verso azionisti, dipendenti e clienti di Telecom Italia.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-01-2006]
Ormai è di dominio pubblico: in seguito alle indagini sul caso Unipol-Popolare di Lodi e ai soldi (circa cinquanta milioni di euro) ricevuti da Consorte e Sacchetti come consulenza per la vendita delle azioni da Colaninno a Tronchetti Provera nel 2001, i magistrati inquirenti stanno approfondendo tutta la vicenda Telecom Italia, dalla sua privatizzazione all'OPA di Colaninno fino all'acquisto di Tronchetti Provera.
In questi giorni è uscita anche l'autobiografia, pubblicata come intervista, dello stesso Roberto Colaninno, attuale proprietario di Piaggio e Immser, società in cui furono piazzati numerosi immobili di Telecom Italia (i rimanenti sono stati ceduti dopo il Natale 2005 da Tronchetti alla sua Pirelli Real Estate). L'imprenditore dichiara di essere stato costretto da indagini giudiziarie e da pressioni dei suoi soci Gnutti e Consorte, in occasione cambio di governo dal centrosinistra a Berlusconi, a passare la mano a Tronchetti Provera, che aveva cercato da tempo di acquistare la sua quota in tutto o in parte.
A questo punto non sarebbe bene che Marco Tronchetti Provera e il suo più stretto collaboratore Carlo Buora, amministratore delegato di Telecom Italia e di Pirelli, responsabile della Finanza Telecom, si presentino spontaneamente ai magistrati e diano, con assoluta trasparenza, la loro versione dei fatti relativi al 2001? Sarebbe doveroso verso azionisti, dipendenti e clienti di Telecom Italia.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|