Il Venezuela di Chavez accelera la migrazione: il FLOSS (Free/Libre/Open-Source Software) è oggi lo strumento di riscatto dalla morsa delle multinazionali.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-03-2006]
Lo scorso fine settimana, il ministero della scienza e della tecnologia venezuelano ha promosso una manifestazione, il Festival Latinoamericano de Instalación de Software Libre (FLISOL), una sorta di install-fest su scala continentale. Tre giorni di seminari e dibattiti a Caracas, in simultanea con altri eventi simili in Argentina e Colombia.
In questo scenario, è stato presentato il programma ministeriale per fornire supporto tecnico agli enti pubblici. Più di 180 cooperative venezuelane e 500 piccole aziende hanno aderito, e si accingono a diventare l'infrastruttura del gigantesco processo di migrazione al software libero.
La presidenza Chavez è sempre stata critica nei confronti delle corporation made in USA, particolarmente invadenti nel sudamerica. Nel 2004 ha emanato un decreto per obbligare gli enti pubblici di tutto il paese a migrare verso Linux e altre soluzioni opensource.
Ora il software libero e opensource è visto non solo come una fonte di risparmio, ma come svolta cruciale per arginare la dipendenza da terzi. "La conoscenza non ha proprietari," sostiene il presidente in questi giorni, "la proprietà intellettuale è un trucco del neoliberismo. La condivisione delle conoscenze è il mezzo per costruire l'indipendenza scientifica e tecnologica del Venezuela e del Sudamerica".
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