Innovativo progetto di una startup americana che propone ai propri utenti di divenire DJ online. E l'idea è piaciuta anche alla RIAA.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 20-04-2001]
In questi giorni chi si collegasse all'indirizzo www.kickworks.com troverebbe solo una pagina per l'accesso riservato e resterebbe attonito e disorientato, senza cogliere le potenzialità che si celano dietro questa prima pagina poco invitante. La società Kickworks è una startup con sede a San Francisco e si prefigge un interessante obiettivo: coinvolgere i suoi prossimi utenti e convincerli a diventare DJ di una propria emittente radio online.
In un futuro non troppo lontano infatti, dal sito prima ricordato dovrebbe essere possibile scaricare un apposito software che permetterà agli utenti di creare la propria stazione radio con trasmissioni via web a beneficio di tutti gli altri navigatori che potranno scegliere su quale canale sintonizzarsi tra quelli realizzati dai loro "colleghi".
L'idea è decisamente innovativa per la rete che rivive e reinterpreta il fenomeno delle radio libere di qualche decennio fa in cui chiunque poteva avere una propria stazione radio e far sentire la propri voce. Gli autori di Kickworks hanno fatto le cose per bene ed in regola: sicuri delle loro idee e forti del proprio progetto hanno convinto nientemeno che la RIAA (Recording Industry Association of America - l'associazione che raccoglie e tutela le grandi case discografiche americane) a concedere i diritti legali di sfruttamento delle canzoni prodotte dalle major. In tal modo gli utenti di Kickworks potranno liberamente utilizzare i formati elettronici e digitali dei brani di loro interesse per le proprie trasmissioni online in tutta sicurezza e tranquillità di essere nel giusto.
In questo caso, per esempio, la RIAA guadagnerà una royalty fissa sui diritti di sfruttamento delle canzoni; Kickworks intende fornire i propri servizi e il software assolutamente gratuitamente agli utenti, contando di guadagnare dagli introiti pubblicitari derivanti da piccoli spot opportunamente inseriti durante le trasmissioni degli utenti; Hackett (la società che svilupperà il software apposito) calcola di trarre i propri ricavi richiedendo una somma fissa a coloro che decidono di adottare questa tecnologia sul proprio sito per permettere ai navigatori di ascoltare le trasmissioni online degli altri utenti. Infine gli utenti, per parte loro, saranno coloro che più trarranno vantaggi: potranno ascoltare le ultime hits gratis online ed avranno a disposizione un ulteriore servizio per la propria presenza in rete.
Speriamo solo che duri e che la RIAA non diventi troppo ingerente in questa che si preannuncia come una nuova piccola rivoluzione sia sul versante dei servizi web agli utenti, sia dal alto dell'approccio alla disciplina legale della musica online.
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