Sgominata una banda di truffatori che installavano apparati per far chiamare automaticamente gli 899 da numeri di abbonati ignari. E la security di Tavaroli?
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-12-2006]
Una banda di "truffatori telefonici" è stata sgominata dai Carabinieri: sono più di 30 gli arresti per una vicenda legata alle cosidette bollette pazze, la nuova ondata di addebiti per chiamate a numerazioni speciali 899, anche ad abbonati che non navigano in Internet o che addirittura non possiedono il Pc.
In pratica i delinquenti si introducevano in centrali telefoniche non presidiate e installavano apparati che chiamavano automaticamente numeri speciali legati alla banda.
La truffa, estesa a numerose regioni italiane, conferma quei timori espressi tante volte dalla gente comune su "persone che si collegano sul mio numero", pervicacemente negati sempre da Telecom Italia: l'immagine del maggior gestore telefonico italiano esce molto malconcia da questo blitz.
Nel 2007 Telecom Italia invierà a tutti i suoi clienti un Pin personale che permetterà, gratuitamente, di abilitare o disabilitare la propria linea alle chiamate alle numerazioni speciali.
Come è potuta accadere una truffa di queste propozioni? Ha interessato centinaia di migliaia di clienti per milioni di euro di danni, con la violazione della sicurezza degli apparati telefonici e la riservatezza delle comunicazioni.
Una minore attenzione è da imputarsi alle ristrutturazioni Telecom che si sono susseguite negli ultimi cinque anni, che hanno smantellato completamente i presidi sul territorio, accentrando moltissime funzioni di controllo e monitoraggio delle reti di rapporto con la clientela; c'è stato un forte restringimento degli organici, soprattutto nell'area della manutenzione e dell'assistenza.
Oggi è molto più facile che in passato che le centrali Telecom non ricevano la visita di tecnici che possano anche riscontrare anomalie per mesi e mesi; le funzioni di monitoraggio automatizzato non hanno funzionato a dovere.
Inoltre c'è il problema della funzione interna di Telecom preposta alla sicurezza degli impianti e informatica; come si sa dalle vicende giudiziarie tuttora aperte, ha assorbito e assorbe molte risorse economiche: era stata affidata fino allo scorso anno a Giuliano Tavaroli, oggi in carcere a Voghera, indagato per numerosi reati fra i quali anche l'appropriazione indebita ai danni di Telecom Italia, lo spionaggio illegale, la violazione della privacy e la corruzione di pubblici ufficiali in concorso con il detective privato Cipriani e il numero due dei servizi segreti militari Mancini.
La facile conclusione potrebbe essere che Tavaroli era troppo impegnato a sorvegliare Vieri, Afef o i servizi segreti francesi per occuparsi di cose banali come la sicurezza delle centrali; ma i magistrati dovranno verificare anche se tra i "furbetti degli 899" e gli spioni Telecom Italia non ci siano state complicità, collusioni o connivenze.
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