Gli esperti militari francesi lo esaminano al microscopio e sono concordi nel valutare l'inutilità sostanziale di Windows Live OneCare.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-07-2007]
L'ultimo numero della rivista MISC (Multi-system & Internet Security Cookbook) edita in Francia per le forze armate, è assai severo nel giudicare il chiacchierato nipotino di Zio Bill; e stavolta pare che la nota americanofobia delle alte sfere militari d'oltre manica sia del tutto giustificata.
Windows Live OneCare, l'antivirus messo in commercio da circa qualche mese dal gigante di Redmond, pare infatti raccogliere una somma di difetti, anche a voler prescindere dai soliti peccati di gioventù di un qualsivoglia software; infatti la delicatezza e la criticità di dati e macchine da difendere imporrebbero la diffusione soltanto di programmi "maturi" nel senso che riescono a bloccare la quasi totalità dei virus e malware circolanti, siano esso obsoleti, di nuovissima generazione o anche soltanto segnalabili mediante una ricerca euristica.
A dar retta alla notizia, pare invece che la Scuola Superiore delle Trasmissioni di Rennes abbia sconsigliato l'uso di Windows Live OnCare per una serie di motivi, tra i quali la mancanza di un vero e aggiornato database delle firme virali sarebbe il mano grave degli handicap, considerato che anche un antivirus di gran nome ha fallito con percentuali di mancato riconoscimento superiori, anche se solo di qualche punto.
Un poco meglio si è comportato invece come firewall, specie se confrontato con l'applicazione soltanto passiva presente in Windows XP, riuscendo in qualche caso anche a bloccare l'attacco di cavalli di Troia, segnalati ma non stoppati da altri applicativi anche qui di nome assai noto.
Ciononostante il voto complessivo attribuito dal laboratorio di virologia e criptologia di Rennes è ampiamente al di sotto della sufficienza, confermando ancora una volta le prime impressioni riportate, anche senza il ricorso ad analisi e tecniche raffinate dei laboratori specializzati.
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