Confermato dalla Cassazione il licenziamento del dipendente Telecom per l'uso privato del cellulare aziendale. Ma i fatti risalgono al 2001 e nel frattempo la normativa dell'azienda è cambiata: oggi i fatti sarebbero andati diversamente.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-07-2007]
La stampa nazionale dedica in questi giorni molto spazio e attenzione al lavoratore leccese, dipendente di Telecom Italia, licenziato nel 2001 perché suo figlio aveva inviato troppi Sms dal telefonino aziendale.
Il caso viene portato all'attenzione dell'opinione pubblica ora perché adesso arriva la sentenza della Corte di Cassazione che convalida precedenti sentenze che avevano approvato il licenziamento del lavoratore, operato però nel 2001.
In quegli anni, il telefonino aziendale, diversamente da quello che si potrebbe pensare, era poco diffuso in Telecom Italia; veniva dato in uso solo ai reparti tecnici, con una normativa molto vincolante, per cui il telefonino non doveva mai essere utilizzato per scopi diversi da quelli lavorativi, solo in orario di lavoro o se si era reperibili; non era abilitato a chiamare tanti numeri, tanto è vero che i tecnici dovevano passare spesso dal centralino aziendale per chiamare gli utenti. Non era previsto in nessun caso l'invio di Sms, nemmeno per motivi di servizio, ma solo telefonate.
Oggi al contrario tutti i dipendenti Telecom, a prescindere dall'attività svolta, dispongono di un telefonino aziendale in comodato d'uso. Tim e Telecom sono la stessa azienda e ogni dipendente ha un plafond di 3.000 scatti gratuiti (con un tetto di 600 scatti al mese) per le chiamate private.
Utilizzando un codice prima di formare il numero, il dipendente può inviare tutti gli Sms che vuole a tutti i telefonini di tutti i gestori. Tutto il traffico privato che oltrepassa il plafond gratuito viene addebitato in busta paga, con una normativa precisa pubblica.
Oggi nessun lavoratore Telecom potrebbe essere licenziato per aver inviato Sms, e nemmeno per aver fatto inviare Sms da suo figlio; mentre può essere licenziato tuttora se non utilizza il codice (attingendo al plafond) per effettuare chiamate private e non di servizio dal telefonino aziendale.
Purtroppo la normativa più favorevole al lavoratore non era in vigore all'epoca dello svolgimento dei processi e la Cassazione si limita a verificare la legittimità delle procedure.
Resta comunque il fatto che il provvedimento di licenziamento assunto allora verso questo lavoratore (che aveva alle spalle trent'anni di onesto e incensurato servizio) fu viziato da un eccesso di rigore e fu volutamente troppo severo perché costituisse un esempio.
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