La EMI taglia i fondi alla RIAA

La Free Software Foundation ha deciso di fornire uomini e mezzi per contrastare le recenti iniziative della Recording Industry Association of America; intanto la EMI decide di abbandonare una battaglia che stima perduta da tempo.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-12-2007]

taglia

La scelta di una della maggiori case discografiche (e finanziatrice dell'associazione americana RIAA, che difende i diritti della major) era nell'aria da tempo, tanto che da ultimo aveva deciso di mettere in vendita anche contenuti non protetti dal DRM; pare proprio che gli azionisti di EMI abbiano deciso di dare un taglio sostanzioso ai finanziamenti alla RIAA.

Com'è noto, quest'ultima raggruppa la maggiori case discografiche che oltre alla EMI vede Sony BMG, Vivendi Universal e Warner Bros, oltre a una miriade di aziende minori più o meno collegate. Anche International Federation Of the Phonographic Industry (IFPI) sarebbe interessata dal nuovo corso della major, che potrebbe ridurre in modo sostanziale il finanziamento alla lotta contro pirateria, attualmente stimato sui 90 milioni di euro all'anno.

La scelta della EMI - poco importa se dettata dalla crescente disaffezione dimostrata dagli acquirenti verso i contenuti protetti o provocata da sostanziosi investimenti in altri settori - precede comunque di pochissimo la decisione della Free Software Foundation di supportare con ogni mezzo legale e finanziario tutti coloro che si troveranno tratti in giudizio per questioni collegate alla copiatura di opere protette dal diritto d'autore; ciò fa ritenere i più che spese legali e ulteriore calo di popolarità non valgano a controbilanciare i mancati utili provocati dalle copie illegittime.

I metodi sin qui seguiti da RIAA e IFPI sono al limite del ricatto, piuttosto che relativi a un'affermazione di principio: minacciare cause penali e richieste milionarie di danno per poi definire il tutto in via stragiudiziale sulla base di poche migliaia di euro non è un'azione propriamente esaltante sotto il profilo morale, tanto più che viene di solito posta in essere nei confronti di persone che non sono in grado di sostenere spese legali, tanto meno per contrastare gli agguerritissimi legali delle major.

Il finanziamento della FSF per sostenere le spese legali e le consulenze tecniche necessarie per rintuzzare i metodi d'indagine seguiti sino a ora si basa sulle offerte spontanee raccolte in un apposto fondo il Expert Witness Defense Fund in collaborazione con Recording Industry vs People.

Secondo la legge in vigore negli USA, le donazioni sono fiscalmente deducibili, il che rende meno onerose le contribuzioni, sulla destinazione delle quali il fondo opera la massima trasparenza; esiste inoltre una pagina apposita per ringraziare chi effettua versamenti eguali o maggiori di 500 dollari, anche perché sembra che siano numerosi i contributi superiori anche a dieci volte tanto.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (1)

Ciao ragazzi Che grande notizia speriamo che anche le altre case discografiche riducano notevolmente le risorse per cause inutili effettuate da questo ente inutile.
14-11-2008 16:46

La liberta' di parola e' un diritto inviolabile, ma nei forum di Zeus News vige un regolamento che impone delle restrizioni e che l'utente e' tenuto a rispettare. I moderatori si riservano il diritto di cancellare o modificare i commenti inseriti dagli utenti, senza dover fornire giustificazione alcuna. Gli utenti non registrati al forum inoltre sono sottoposti a moderazione preventiva. La responsabilita' dei commenti ricade esclusivamente sui rispettivi autori. I principali consigli: rimani sempre in argomento; evita commenti offensivi, volgari, violenti o che inneggiano all'illegalita'; non inserire dati personali, link inutili o spam in generale.
E' VIETATA la riproduzione dei testi e delle immagini senza l'espressa autorizzazione scritta di Zeus News. Tutti i marchi e i marchi registrati citati sono di proprietà delle rispettive società. Informativa sulla privacy. I tuoi suggerimenti sono di vitale importanza per Zeus News. Contatta la redazione e contribuisci anche tu a migliorare il sito: pubblicheremo sui forum le lettere piu' interessanti.
Sondaggio
Con quale delle seguenti affermazioni, tutte relative a siti che vendono coupon e buoni sconto online, concordi di più? (Se vuoi dare risposte multiple utilizza i commenti)
Sono un cliente abituale dei siti di coupon e in generale posso dichiararmi soddisfatto delle promozioni attivate tramite questo mezzo innovativo.
Apprezzo i coupon soprattutto per provare quelle strutture dove non sono mai stato, o servizi che non ho mai utilizzato prima.
Acquisto talvolta i coupon ma purtroppo molte volte non riesco a utilizzarli prima della loro scadenza, pertanto penso di diminuire questa attività o di continuare a farlo saltuariamente.
Acquisto i coupon soprattutto per usufruire dello sconto e raramente acquisto nuovamente un servizio o torno in una struttura a "prezzo pieno".
Solitamente acquisto un coupon soltanto se conosco già la struttura o il servizio offerto, non voglio fregature.
Mi è capitato spesso di prendere delle fregature o di non essere servito alla stregua degli altri clienti, pertanto penso che non acquisterò più coupon.
Non ho mai acquistato un coupon.

Mostra i risultati (1889 voti)
Dicembre 2025
Il Digital Omnibus è una resa dell'Unione Europea?
Novembre 2025
MediaWorld vende iPad a 15 euro per errore, adesso li vuole tutti indietro
Riscaldano casa con un datacenter in giardino: giù i costi delle bollette
I Baschi Grigi della Cybersicurezza
Telemarketing aggressivo, operativo il filtro che impedisce lo spoofing dei numeri mobili
Cloudflare in tilt. Migliaia di siti irraggiungibili, servizi bloccati in tutto il mondo
E se Internet sparisse?
Windows diventerà un Agentic OS. Microsoft entusiasta, gli utenti temono guai
Database con dati personali di 3,8 milioni di italiani pubblicato nel dark web
I crescenti segni dell'esplosione
WhatsApp apre le porte a Telegram, Signal e altri servizi: inizia l'era delle chat cross-app
Con Gemini Google Maps ti parla davvero: indicazioni vocali, punti di riferimento e AI
La RAM costa più dell'oro: l'intelligenza artificiale fa impennare i prezzi della DRAM
App di autenticazione e chiavi hardware, anche di scorta
Resuscitare l'aspirapolvere smart ucciso da remoto dal produttore
Tutti gli Arretrati
Accadde oggi - 2 dicembre


web metrics