Fon punta a coprire con il Wi-Fi il quartiere simbolo di Roma, offrendo gratuitamente i propri router a bar, ristoranti, negozi e luoghi di ritrovo.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-12-2007]
Di Fon e dei Foneros si è già parlato a lungo, ma forse vale la pena di fare il punto della situazione perché dopo i clamori iniziali pare che il movimento si sia un po' arenato, almeno a casa nostra.
Eppure sulla carta le premesse sono tuttora assai appetibili: se tutti quelli che dispongono di collegamenti a banda larga ne mettessero in condivisione gratuita una piccola frazione, installando un access point Wi-Fi aperto, tutti quanti potremmo usufruire dappertutto di un hot spot in forma gratuita.
Nonostante gli aderenti mettano a disposizione le mappe degli hot spot disponibili, la cosa non è mai decollata veramente; un po' perché l'ampiezza di banda è più virtuale che reale - e in molti temono rallentamenti oppure intrusioni - un po' perché forse siamo sempre disposti a prendere le cose quando sono gratuite, ma quando si tratta di dare allora è tutto un altro discorso.
Si legge sul sito italiano di Fon: "Sulle orme del progetto Chuecawifi per il quartiere Chueca di Madrid, i bar, i ristoranti, i luoghi di ritrovo e negozi del quartiere di Trastevere, a Roma, potranno dotarsi gratuitamente di router sociali la Fonera condividendo così la propria connessione Internet". Si tratta quindi di un ottimo incentivo alla condivisione della propria connessione.
Presto perciò, previa registrazione alla comunità dei Foneros, chiunque potrà connettersi gratuitamente all'Internet con un qualsiasi hardware dotato di scheda Wi-Fi; gli esercizi pubblici della zona si doteranno di router sociali messi gratuitamente a disposizione da Fon, per cui basterà digitare login e password sul proprio terminale per immettersi sulla rete.
Il progetto Trastevere in Wi-Fi altro non è che un primo sguardo, ma proprio per questo altamente significativo, alle future possibili prospettive del web, che presto potrebbe divenire un vero punto d'incontro sociale e non più soltanto di consumo, in cui le comunità e la condivisione dei contenuti diventano il tessuto su cui far crescere una nuova società.
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