E venne il giorno del Grande Fratello

Dedicato al controllo del benessere psicofisico dei lavoratori, Microsoft sta mettendo a punto un software che conferma come si vada verso una violazione sempre più invasiva della privacy delle persone.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-01-2008]

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Secondo il Times, Microsoft avrebbe presentato richiesta di brevetto per un sistema wireless in grado di monitorare tramite appositi sensori lo stato di salute fisica e la regolarità comportamentale dei soggetti collegati.

Normalmente anche se solo parzialmente applicati a chi svolge mansioni particolarmente impegnative sotto il profilo dello stress psicofisico (si pensi ad esempio ai piloti militari), i sistemi di rilevazione di temperatura e pressione sanguigna, battito cardiaco e dati pupillari presto potrebbero passare agli impieghi civili, magari inizialmente in modo del tutto marginale.

Ma non è detto che l'offerta non prenda piede con velocità sorprendente, essendo facilmente contrabbandabile come un "plus" pensato per la sicurezza e il benessere dei lavoratori in genere; del resto è già in uso qualcosa di simile in quelle auto che effettuano un monitoraggio costante sulle condizioni del guidatore avvertendolo in caso di sonnolenza o calo di attenzione nella guida.

Poiché molte attività umane fanno ormai uso estensivo o esclusivo di computer, nulla di più facile di un'implementazione del sistema di controllo, anche perché il software partorito dalle menti di Redmond è in grado di rilevare non solo i parametri vitali, i livelli di attività psicofisica e psicosomatica e gli stati di sospensione cognitiva; ma anche le interruzioni dell'attività più o meno volontarie e in sostanza la quantità e la qualità della prestazione lavorativa.

Né vale a fugare i dubbi la constatazione che in tutti i paesi a democrazia avanzata le varie leggi, a cominciare da quelle costituzionali, vietino il controllo a distanza del lavoratore e il monitoraggio medico contro la sua espressa volontà; ma è anche di comune evidenza come le stesse leggi -pur affermando con egual forza il diritto alla privacy- non riescano a difenderne gli spazi che quotidianamente vengono sempre più ridotti.

Insomma, non si comprende più se la tecnologia sia ancora al servizio dell'umanità o se quest'ultima si appresti a divenire ostaggio di una tecnocrazia avanzata.

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Commenti all'articolo (1)

Che schifo! E non aggiungo altro.
21-1-2008 10:53

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