In riparazione i cavi sottomarini danneggiati

Iniziati i lavori di riparazione per due dei cavi sottomarini danneggiati, Egitto e India sperano di veder tornare al più presto le proprie connessioni alla normalità.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-02-2008]

Foto di Marek Kosmal

Circa una settimana fa una petroliera avrebbe danneggiato con la propria àncora (ma la causa è riportata da fonti non ufficiali) tre cavi sottomarini che consentono le connessioni Internet e telefoniche tra l'Europa, l'Egitto e l'Asia meridionale. Se il vero autore del danneggiamento resta indefinito - l'Egitto ha negato che ci fossero navi in zona al momento del danno - la portata dell'accaduto è reale e le conseguenze sono state serie.

La nazione africana ha immediatamente perso circa il 70% della propria connettività e l'India si è trovata con un'Internet ridotta del 60%, funzionante a singhiozzo ed estremamente lenta, sostenuta solo dalle connessioni di emergenza.

La buona notizia è però che sono iniziati i lavori di riparazione per due dei cavi danneggiati ed entro una settimana la Flag Telecom, una delle aziende responsabili dei cavi stessi, prevede di concluderli.

In India, il presidente dell'Associazione degli Internet Service Provider sostiene tuttavia che ci vorranno ancora dagli otto ai dieci giorni prima che la situazione torni davvero alla normalità.

I cavi sottomarini sono vitali per le comunicazioni: l'International Cable Protection Committee ritiene che siano sfruttati da più del 95% delle telecomunicazioni e delle trasmissioni di dati transoceaniche. Il loro maggior nemico, dice Mark Harper, manager della Cable and Wireless, non è rappresentato tanto dai disastri naturali o dagli incidenti come questo, quanto dalla pesca.

"La pesca è ancora il maggior problema. Storicamente in Europa la pesca a strascico è stata un problema sebbene negli ultimi 15 anni la maggior parte dei cavi sia stata sepolta nel fondale marino".

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