Yahoo, il gran rifiuto

La scalata di Microsoft sembra giunta all'epilogo: il consiglio d'amministrazione di Yahoo! ha deciso di non cedere pacchetti azionari, almeno per ora.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-02-2008]

scalata

Se l'intento del CDA di Yahoo è quello di far salire di molto l'offerta di Microsoft, che sembra decisa a non superare i 37 dollari per azione, bisogna ammettere che è assai ben nascosto dietro i motivi sin qui accampati per rinviare ogni decisione; perché in effetti non si tratta di ragioni speciose ma di valutazioni obiettive, la più consistente delle quali sembra essere la possibile opposizione degli organismi di controllo del mercato sia in patria che all'estero.

Il Wall Street Journal, di solito assai informato sulle segrete cose, ritiene che in casa Yahoo! l'offerta di acquisto per 44,6 miliardi di dollari corrisponda a una notevole sottostima del valore effettivo del portale, tenuto conto delle sue potenzialità; che poi sono proprio quelle che fanno gola a Microsoft.

Secondo alcuni analisti (ma non tutti sono d'accordo) l'affare potrebbe chiudersi attorno ai 51 miliardi di dollari, seguendo la collaudata tecnica al rialzo recentemente agli onori della cornaca quando BEA venne acquistata a suon di miliardi da Oracle sul finire dello scorso anno.

Mentre la stampa americana sussurra di una possibile alternativa all'OPA di Microsoft, tirando in ballo di volta in volta Google, Apple o un possibile cartello di finanzieri asiatici, gli azionisti sembrerebbero privilegiare una eventuale intesa con gli eredi di Zio Bill, che sembra deciso a uscire dalla scena del business con il colpo più clamoroso da quando esiste l'internet.

Per ora di certo c'è soltanto quanto svelato dal WSJ e cioè una lettera con la quale i vertici di Yahoo! chiarirebbero i motivi del proprio rifiuto; ma lo scenario che ne risulterebbe, dopo un paio d'anni di trattative e ritrosie più o meno occulte, sembra lasciare poco spazio alla fantasia.

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