La distribuzione Linux sponsorizzata da Novell mira alla semplicità d'uso ed è indicata per gli utenti alle prime armi.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-06-2008]
Non ha mai ricevuto le attenzioni di una Ubuntu ma nemmeno di una Fedora, forse perché gli intrallazzi di Novell con Microsoft rendono sospettosi gli appassionati di open source, ma ha comunque la propria schiera di fedeli e l'apparizione di una nuova versione merita almeno una menzione.
Stiamo parlando di OpenSuSE, la distribuzione patrocinata da Novell e sostenuta da una comunità di sviluppatore che qualcuno definisce sorella minore di SuSE Professional, solo perché le manca il supporto diretto della società (anche se OpenSuSE garantisce un supporto tecnico gratuito per 90 giorni dopo la registrazione).
In realtà OpenSuSE è una distribuzione che mira alla semplicità d'uso e alla semplificazione delle operazioni di configurazione, così che l'utente alle prime armi possa subito essere produttivo e l'utente esperto possa sfruttare i tool grafici per aiutarsi nelle operazioni. Se poi riesca a centrare l'obiettivo, è tutto da vedere.
Particolare attenzione è stata posta nel porting di YaST, il sistema di installazione e manutenzione, a Qt 4, l'ultima versione delle librerie su cui è costruito Kde; lo stesso è accaduto a SaX2, il modulo che semplifica la configurazione dell'interfaccia grafica.
Il processo di installazione è abbastanza semplice, anche se la selezione dei pacchetti da installare risulta un po' macchinosa rispetto - per esempio - a una Fedora; in una decina di minuti su un Pc non troppo vecchio il setup è completo e l'interfaccia grafica prescelta accoglie l'utente con l'onnipresente e familiare tinta verde.
Una delle modifiche più interessanti riguarda il sistema di pacchetti Rpm (lo stesso delle altre derivate da Red Hat): anziché il formato di compressione bzip2 ora viene usato Lzma, che rende più rapida l'installazione dei pacchetti; in qualche caso, la velocità è addirittura doppia rispetto alle versioni precedenti della distribuzione.
Per quanto riguarda il reparto grafico, Compiz Fusion viene installato di default, così che siano immediatamente attive tutte le trasparenze e gli effetti grafici che ormai paiono indispensabili e che, ogni tanto, sono anche utili oltre che effettivamente gradevoli alla vista.
Tra i lati positivi di OpenSuSE c'è da ricordare che il supporto (inteso come rilascio di patch e correzioni) è garantito per due anni, dove altre distribuzioni preferiscono fermarsi prima: Ubuntu fornisce un supporto di 18 mesi per le versioni standard (tre anni per quelle Lts), mentre Fedora usa una formula complicata che fa arrivare il supporto fino a un mese dopo il rilascio della seconda versione successiva a quella presa in esame.
Ciò che lascia un po' perplessi quando si parla di OpenSuSE in realtà è che in un modo o nell'altro la distribuzione sembra sempre uguale a sé stessa, senza sostanziali innovazioni o miglioramenti se non l'integrazione di pacchetti più aggioranti. Yast, per dirne una, continua a non soddisfare pienamente e a non subire una seria revisione che lo renda modulare mentre Slab, il menù alternativo, è più seccante che utile, sebbene provi a rendersi utile in tutti i modi cercando di ricordare le applicazioni più usate.
Purtroppo resta sempre l'impressione che - più di quanto accade per Fedora e Red Hat Enterprise - OpenSuSE venga considerata da Novell la "sorella povera" di SuSE Professional, una sorta di versione beta prima di confezionare il prodotto finito. D'altra parte, per chi non necessita di particolari configurazioni e desidera un sistema Linux aggiornato, dotato di un supporto biennale, sul quale non mettere troppo le mani, OpenSuSE può essere la scelta giusta.
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