E' l'unico modo che ha l'Agenzia spaziale americana per poter leggere i dati sulla polvere lunare salvati negli anni '60.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-11-2008]
Quasi quarant'anni fa, al tempo delle missioni Apollo 11, 12 e 14, Brian O'Brien si occupò di realizzare un'apparecchiatura che registrasse i dati sulla polvere lunare, conservandoli su 173 nastri.
Quasi quarant'anni fa, dei dati raccolti non importò praticamente niente a nessuno, e i nastri vennero archiviati.
Due anni fa, la "polvere lunare" tornò improvvisamente di moda, anche grazie all'idea della Nasa di costruire, nel prossimo futuro, una base sul nostro satellite. Così l'Agenzia spaziale americana andò a ripescare i vetusti dati.
Se la storia finisse qui sarebbe troppo bella. Ottenuti i nastri, restava ancora il problema di trovare un'apparecchiatura in grado di leggerli. E l'unico dispositivo in grado di farlo era ed è lo stesso modello di drive che li ha creati, un IBM 729 Mark V.
Prevedibilmente, al giorno d'oggi quella è roba da museo. E proprio in un museo è stato recuperato un esemplare che Guy Holmes, il quale lavora per la società di recupero dati SpectrumData, spera di riportare all'antico splendore.
"Certo non è seplice: ci sono un sacco di circuiti, là dentro, è vecchia, non è così pulita come dovrebbe essere e c'è molto lavoro da fare", ha spiegato.
Se Holmes avrà successo, forse per gennaio la 729 Mark V tornerà a vivere e la Nasa potrà recuperare i vecchi dati diventati tanto importanti.
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