Netlog, il social network dei teenager

Social networking non vuol dire soltanto Facebook e MySpace: Netlog vanta 3 milioni di utenti solo in Italia, per lo più adolescenti e giovani fino a 24 anni, ed è concepito su misura per loro.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 30-03-2009]

Netlog social network teenager adolescenti giovani

Se dicendo social network generalmente si pensa subito a Facebook, o tutt'al più a MySpace, la stessa associazione non è così immediata per coloro che rientrano nella fascia d'età tra i 14 e i 24 anni: per molti di loro, infatti, social network significa Netlog.

Nato come Redbox, ribattezzato Facebox e infine diventato Netlog, solo in Italia vanta oltre 3 milioni di utenti registrati, che diventano circa 40 milioni in tutta Europa.

Il quartier generale di Netlog si trova in Belgio, dove un team di circa 50 persone gestisce e coordina le filiali nelle varie nazioni europee: questo social network punta molto sulla localizzazione, facendo in modo che i contenuti siano personalizzati a seconda del profilo di ogni membro.

Una certa attenzione è dovuta in quanto è particolarmente frequentato da ragazzi e adolescenti: se Facebook attira soprattutto persone al di sopra dei 26 anni (e l'età media è in aumento), la base utenti di Netlog è più giovane e comprende anche ragazzi che fin dalle scuole medie trovano affascinante il "portale online specificamente indirizzato ai giovani d'Europa", come si autodefinisce.

Com'è ovvio, la presenza di tanti minori potrebbe destare qualche preoccupazione per la loro stessa sicurezza in Rete. D'altra parte, come ha ben spiegato a Zeus News Luisella Giani, country manager di Netlog per l'Italia, per i teenager Internet è una forma di socializzazione non meno intensa dell'incontro personale.

Per questo è possibile che quanto succede nel mondo concreto accada anche online: come possono nascere amicizie, così possono sorgere dei litigi.

Se in altri social network recentemente ci sono stati problemi per la presenza di predatori sessuali, tanto che MySpace si è impegnato a cancellare 90.000 profili, Netlog afferma di non essere mai stato colpito da questo fenomeno.

Il problema più grosso che può capitare, viceversa, è quello di episodi di bullismo digitale, al quale Netlog presta molta attenzione. Proprio come nella vita reale, non manca chi viene preso in giro o riceve commenti negativi sulle foto che ha postato: possono anche avere luogo piccole vendette o liti.

Per arginare il fenomeno, Netlog dispone di diversi strumenti. Il vantaggio dell'interazione online è che diventa facile difendersi: il pulsante Segnala un abuso esiste per segnalare immediatamente ai Community Manager - i gestori della comunità, una sorta di moderatori - le situazioni sgradevoli che si possono creare.

Oltre alla presenza di Community Manager italiani che vigilano sulla rete, i minori sono protetti dalle politiche del social network che impediscono la pubblicazione di dettagli come numeri di telefono, indirizzi email e indirizzi fisici.

Inoltre, a differenza di Facebook, su Netlog si usa un nickname e non il nome vero, sebbene questo possa comunque essere visibile.

I contatti tra minori e adulti sono limitati. Per esempio, per entrare in contatto con un minorenne, l'adulto deve prima essere inserito tra gli amici di quest'ultimo. Viceversa, un adulto non può nemmeno inviare un messaggio a un minore.

Ci sono altre differenze piccole ma sostanziali: quando gli utenti inseriscono un video sul social network, questo viene visionato e approvato dai community manager prima di essere pubblicato. Non meno importante, si può chiedere ai gestori di cancellare le foto in cui si compare, anche se sono state aggiunte da altri.

Netlog, infine, ha firmato il 17 febbraio scorso un protocollo d'intesa (insieme a Google, YouTube, Facebook, Giovani.it, Microsoft Europe, Myspace e Yahoo) per adottare linee guida volte a proteggere i piccoli navigatori della Rete.

Tutto ciò è rassicurante ma naturalmente non significa che la possibilità di abuso o i contenuti non appropriati scompaiano come per magia: gli strumenti messi a disposizione possono fino a un certo punto se alla base non c'è l'intelligenza degli utenti che spesso è merce rara, specialmente in un luogo frequentato per lo più da adolescenti.

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