Mentre la Procura di Bologna apre un'indagine, la NetGods Hacker Crew attacca il sito e quello della Voce del nuovo Pci. E c'è chi ha aperto una caccia agli anarchici.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 30-03-2009]
Tutto è cominciato con la scoperta del sito Caccia allo sbirro, il cui scopo era divulgare foto, informazioni e se possibile dati personali sui poliziotti: decine di immagini erano disponibili, accompagnate dall'invito di diffondere i dati dei cosiddetti "servi della borghesia".
Ora quel sito non è più raggiungibile, ma intanto la voce si è diffusa e ha coinvolto sia il Parlamento che la Digos, oltre ai giornali e ai telegiornali nazionali.
Se l'obiettivo del webmaster (o dei webmaster) era rendere identificabili gli agenti di polizia per "rendere il loro sporco lavoro se non impossibile, almeno difficile" seguendoli non solo durante il servizio ma anche nella vita privata, ora il procuratore bolognese Silverio Piro guida un'indagine per scoprire gli autori, i quali rischiano l'accusa di minacce, istigazione alla violenza e violazione della privacy.
Gli hacker hanno lasciato, come segno del proprio passaggio, un'immagine - un teschio con un berretto della polizia - e la scritta "NetGods Crew a favore delle forze dell'ordine!! No all'infame divulgazione delle informazioni personali!! Rendiamo la vita difficile ai comunisti, terroristi e provocatori! Sabotiamo il controllo comunista!".
I sindacati di polizia sono preoccupati: "Il lavoro investigativo si basa sul fatto che i suoi investigatori nelle fasi più delicate non sono conosciuti, renderli noti è un atto gravissimo" hanno spiegato.
Inoltre sul forum del Sindacato Autonomo di Polizia un'utente, dichiarando di essere una poliziotta, sostiene di aver creato un blog opposto chiamato Hunting the Anarchists! (Caccia agli anarchici!) con l'intento dichiarato di scendere allo stesso livello degli autori di Caccia allo sbirro.
La situazione, che continua a scaldarsi, offre terreno fertile all'onorevole Gabriella Carlucci, la quale si sente ancora più certa della bontà della propria proposta di legge che prevede l'abolizione dell'anonimato in Rete affermando: "Ancora una volta anonimi delinquenti usano Internet per diffamare, dileggiare, schedare, offendere, denunciare".
"Questa volta a essere colpite sono state addirittura le forze dell'ordine, schedate e offese da un blogger anonimo", ha continuato l'ex showgirl, concludendo che "Internet non può continuare ad essere il luogo nel quale regna l'impunità e l'illegalità".
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