Esce la bozza della terza GPL, la madre di tutte le licenze. Prima di tutto, ci sono i diritti dell'utente: il free software non sopporta la DRM.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-01-2006]
Più volte si è discusso come opensource e free software differiscano per una sottigliezza. Oggi come non mai, questa sottigliezza si sta trasformando in un macigno ingombrante. L'oggetto del contendere è la Digital Rights Management (DRM), la gestione dei diritti digitali.
Da un lato, abbiamo aziende come Sun, che non disdegnano la possibilità di guadagnare una paccata di soldi con la protezione digitale. La loro proposta di una DRM open source, un sistema che permette di vessare i consumatori utilizzando però un software a sorgente aperto, è quasi delirante.
Dall'altra parte è sempre più evidente che, in casa free software, di gestione dei diritti digitali non vogliono proprio sentir parlare.
In questa bozza, traspare "una posizione estremamente aggressiva contro il il software DRM", dice Eben Moglen, consigliere generale della Free Software Foundation. Sono parole pesanti, dette da una fonte assolutamente autorevole all'interno dell'organizzazione.
Moglen, co-autore con Richard Stallman della terza versione della GPL, è convinto che la tecnologia DRM, che pone limiti digitali su come i consumatori possano fruire di film, musica o altri contenuti digitali, sia "fondamentalmente incompatibile" con i principi del software libero.
"Non ho molto da aggiungere a quanto detto da Stallman a riguardo: la DRM è il problema di oggi, nella stessa misura in cui i brevetti lo furono dieci anni fa," sostiene Moglen. "Questa posizione, estremamente aggressiva, è una legittima difesa contro un'inaccettabile lesione dei diritti delle persone," ha aggiunto.
La DRM così come è attuata oggi, fuori dal controllo degli utenti, e lesiva della loro riservatezza, sarà in evidente conflitto con la GPL prossima ventura. Questa impostazione avrà un impatto notevole perché l'industria dell'intrattenimento usa regolarmente Linux nel processo di produzione, soprattutto per gli effetti speciali e per l'animazione. In genere, gli studi cinematografici sono grandi sostenitori della DRM.
Non è chiaro se il kernel di Linux sarà regolato dalla versione 3 della GPL: per un cavillo giuridico l'adesione non è automatica e dipenderà dalla volontà di Torvalds. Comunque, molti componenti indispensabili del sistema operativo, come le librerie GLIBC e il compilatore GCC, passeranno sicuramente alla GPL 3.
"Dobbiamo arrestare l'odiosa pratica di offendere i diritti degli utenti per favorire le major. Non vogliamo che il nostro software sia usato per tartassare una parte debole per favorire qualcuno," continua Moglen, "il nostro scopo è proteggere i diritti degli utilizzatori, non quelli dei produttori".
Il riferimento è alla TiVo, produttore di apparecchi di videoregistrazione su hard disk, che utilizza software Linux. Questo marchio fa larghissimo uso di una DRM becera e invasiva, tanto da irritare non poco la FSF. "Con questo comportamento," dice Moglen, "la TiVo avrà più di qualche problema a rispettare la GPL 3".
"Un videoregistratore che fa rapporto, ai suoi produttori, su ogni tasto che voi premete sul telecomando," conclude Moglen, "e che vi impedisce di modificare il software, non è una condotta rispettosa nei confronti dell'utente".
I consumatori di PC e multimedia, vessati da furiosi marchingegni di controllo, hanno trovato nel free software un potente e convinto alleato.
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