Poter leggere il codice dell'utilità che cura gli aggiornamenti in background di Chrome, Earth e degli altri software della Grande G dovrebbe essere una garanzia per la privacy degli utenti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-04-2009]
Se c'è una cosa che preoccupa gli utenti dei software creati da Google - una società che vive di pubblicità - è la possibilità di consegnare senza saperlo i propri dati personali nelle mani dei signori di Mountain View.
Per togliersi definitivamente il pensiero basterebbe forse usare altri prodotti ma - vuoi per pigrizia, vuoi perché quelli di Google sono effettivamente migliori dei concorrenti - non sono molti gli utenti che intraprendono questa strada radicale.
Le preoccupazioni per la privacy sono poi aumentate al momento del lancio di Chrome: improvvisamente tutti si sono accorti del fatto che Google si riserva il diritto di aggiornare le applicazioni senza avvertire preventivamente l'utente.
La situazione è, in effetti, un po' seccante. E Google - che aborrisce gli utenti seccati - ha deciso di rimediare rendendo opan source il codice di Google Update e mettendolo a disposizione con il nome in codice di Omaha.
In questo modo il primo dei motori di ricerca tenta di riconquistare la fiducia persa: ora che il codice può essere letto e analizzato da chiunque, nessuno potrà più accusare la società di sfruttare l'utilità di aggiornameto per spiare gli utenti o raccogliere in segreto informazioni personali.
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