Eric Schmidt lascia il timone di Google

Larry Page, cofondatore, in aprile diventerà il nuovo CEO. Schmidt gestirà i rapporti con l'esterno.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-01-2011]

Eric Schmidt lasciat CEO Google Larry PAGE

Eric Schmidt lascia il proprio posto di CEO presso Google: non subito, ma a partire dal prossimo 4 aprile, quando assumerà il ruolo di presidente esecutivo.

Schmidt è amministratore delegato di Google sin dal 2001: sono passati appena dieci anni, ma in questo periodo è stato lui l'artefice dell'enorme crescita del gruppo, una crescita che nemmeno egli stesso, allora, sognava.

"Quando nel 2001 ho iniziato a far parte di Google non avrei mai immaginato, neanche nei miei sogni più sfrenati, che saremmo arrivati così lontano e così velocemente" ha scritto nel blog di Google, spiegando le ragioni del cambio al vertice.

Se nel 2001 Google poteva vantare un fatturato annuo di 86,4 milioni di dollari, ora il gruppo è arrivato a fatturare 8,44 miliardi di dollari soltanto nell'ultimo trimestre del 2010.

Lasciando l'attuale posizione, Schmidt vende 534.000 azioni della società per un valore di 335 milioni di dollari e incassa una liquidazione di 5,45 miliardi di dollari (dovuti al possesso di altri 8,7 miliardi di azioni, pari al 2,7% del totale).

Il nuovo CEO è tutt'altro che uno sconosciuto a Google: si tratta di Larry Page, cofondatore insieme a Sergey Brin, che invece si occuperà dei nuovi prodotti.

Schmidt, in qualità di presidente esecutivo, sarà un consulente per Page e Brin e gestirà i rapporti esterni con le aziende e con i governi.

Stando a quanto dichiarato da Eric Schmidt stesso, il riassetto al vertice della società è stato deciso di comune accordo: "Larry, Sergey e io abbiamo parlato a lungo su come semplificare il management aziendale e velocizzare il processo decisionale e durante le vacanze abbiamo deciso che fosse il momento giusto per fare qualche cambiamento alla struttura organizzativa"; è stata la grande crescita di Google a richiedere un processo decisionale più rapido.

La certezza di un imminente avvicendamento a Google è tutt'altro che traumatica quanto l'ipotesi dello stesso avvenimento a Apple: la borsa ha infatti "premiato" la notizia facendo crescere le azioni dell'1,3%.

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Commenti all'articolo (1)

Grasso che cola da tutte le parti! Però a mio modo di vedere sono tutti soldi guadagnati onestamente: i flop di Google, al momento, si contano in meno delle dita di una mano, le intuizioni indovinate invece ... L'unica cosa che mi infastidisce un po' di Google è quella che io chiamo "dolce invasività": all'apparenza i... Leggi tutto
24-1-2011 11:34

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