Falla in Wpa, reti Wi-Fi a rischio sicurezza

La prima vulnerabilità del protocollo Tkip è stata scoperta e sfruttata. Le reti wireless da oggi sono un po' meno sicure.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-11-2008]

Violato standard Wpa Wi-Fi crittografia PacSec

Gli occhi di tutti, durante la PacSec Conference che si terrà a Tokio il 12 e il 14 novembre, saranno probabilmente puntati su Erik Tews e Martin Beck, i ricercatori diventati famosi come "coloro che sono riusciti a forzare lo standard crittografico Wpa".

Wpa viene largamente usato per rendere sicure le comunicazioni Wi-Fi sin da quando il precedente standard, Wep, ha dimostrato di non essere inviolabile.

Ora Tews e Beck sono riusciti a sfruttare una debolezza rimasta dai tempi di Wep, che ha permesso loro di decodificare i pacchetti Arp (Addess Resolution Protocol, ossia il protocollo che associa un indirizzo Ip al suo indirizzo Mac) e altri pacchetti corti simili ad essi.

Non si tratta quindi di una vera violazione di Wpa, ma è comunque interessante.

Ciò che i due non sono ancora riusciti a craccare è il protocollo Tkip (il Temporal Key Integrity Protocol, usato per rendere sicure le reti senza fili); allo stesso modo i pacchetti più lunghi restano inviolabili. In sostanza, quindi, le reti Wi-Fi protette con Wpa sono ancora sicure.

Nei prossimi mesi i dettagli sul lavoro che ha portato a questo risultato saranno pubblicati, mentre già ora parte del codice usato per l'attacco è stato introdotto in Aicrack-ng, uno dei tool più famosi per violare le reti Wi-Fi, come modulo.

In definitiva, quindi, per quanto il lavoro di Tews e Beck abbia posto in evidenza la prima vera falla di Tkip, non è il caso di preoccuparsi troppo: Wpa non è ancora stato completamente craccato.

Per i più paranoici, ad ogni modo, c'è sempre la possibilità di usare la crittografia Aes in luogo di Tkip.

Inoltre Tews stesso ha affermato che una chiave di rete sufficientemente lunga (una ventina di caratteri) e non composta da parole di senso compiuto è in grado di fermare ogni attacco brute force.

Certo, ormai il percorso è tracciato e altri si daranno da fare per scoprire nuove falle e violare completamente lo standard. È per questo, in fondo, che esiste Wpa2.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (5)

io neanche il wep uso ... ma vivo in una zona tranquilla sono un caso a parte... un blocco MAC è più che sufficiente :lol: Leggi tutto
24-11-2008 00:05

Sono completamente d'accordo a metà col mister Maury (che ringrazio). Battute a parte, quello che dici è vero. Si parte da ambienti per lo più accademici e/o di ricerca (argomento delicato ultimamente...) per sconfinare in ambiti professionali. Il fatto è che se l'attacco diventa pubblicamente disponibile abbonarsi ad un'adsl potrebbe... Leggi tutto
10-11-2008 10:48

Complimenti a ArMyZ. Aggiungo comunque che certi problemi di sicurezza vengono presi in considerazione il più delle volte in ambienti professionali. Difficilmente qualcuno con le conoscenze adatte perderà del tempo per accedere alla vostra rete WLAN casalinga.
10-11-2008 10:36

Link per approfondire Leggi tutto
10-11-2008 08:41

Un rapido approfondimento Leggi tutto
10-11-2008 08:02

La liberta' di parola e' un diritto inviolabile, ma nei forum di Zeus News vige un regolamento che impone delle restrizioni e che l'utente e' tenuto a rispettare. I moderatori si riservano il diritto di cancellare o modificare i commenti inseriti dagli utenti, senza dover fornire giustificazione alcuna. Gli utenti non registrati al forum inoltre sono sottoposti a moderazione preventiva. La responsabilita' dei commenti ricade esclusivamente sui rispettivi autori. I principali consigli: rimani sempre in argomento; evita commenti offensivi, volgari, violenti o che inneggiano all'illegalita'; non inserire dati personali, link inutili o spam in generale.
E' VIETATA la riproduzione dei testi e delle immagini senza l'espressa autorizzazione scritta di Zeus News. Tutti i marchi e i marchi registrati citati sono di proprietà delle rispettive società. Informativa sulla privacy. I tuoi suggerimenti sono di vitale importanza per Zeus News. Contatta la redazione e contribuisci anche tu a migliorare il sito: pubblicheremo sui forum le lettere piu' interessanti.
Sondaggio
Immaginiamo un mondo popolato dalle auto di Google: senza pilota, senza sterzo e senza pedali. Qual è il maggior svantaggio? (vedi anche i vantaggi)
L'auto di Google è veramente brutta! Più che un auto è un'ovovia.
Ci toglierà il piacere di guidare e la nostra vita sarà un po' più triste.
Avrà un costo non sostenibile per la maggior parte degli utenti.
Ci sarà maggior traffico: con un'auto senza pilota il trasporto privato verrebbe incentivato rispetto al trasporto pubblico.
Il Gps incorporato potrebbe non essere efficiente, costringendoci a fare percorsi più lunghi o più lenti o addirittura non portandoci mai a destinazione.
Ho timori soprattutto per la privacy: le auto di Google potranno collezionare dati su come mi sposto e quando.
In caso di incidente con nessuno al volante, non è chiaro di chi sarà la responsabilità civile. E a chi tocca pagare l'assicurazione? All'utente o a Google? O allo Stato?
Sarà esposta ad attacchi hacker o terroristici: di fatto avremo minore sicurezza sulle strade.
Se il sistema prevede un urto inevitabile, potrebbe trovarsi di fronte a scelte etiche insormontabili. Uccidere un anziano o un bambino? Due uomini o un bambino? Un uomo o una donna? Uscire di strada o urtare altri veicoli o pedoni? Andare addosso a un SUV o a un'utilitaria?
Rispetto alle auto tradizionali impiegheranno troppo tempo ad arrivare a destinazione, non potendo superare i limiti di velocità o fare manovre azzardate.
I tassisti non esisteranno più: già immagino le loro legittime proteste.

Mostra i risultati (2262 voti)
Giugno 2025
Windows 10, aggiornamenti gratuiti per tutti. Ma ci sono requisiti da rispettare
Addio, vecchia carta d'identità: è obbligatorio passare alla CIE entro agosto 2026
16 miliardi di nomi utente e password finiscono online: coinvolti anche Facebook, Google e Apple
Tracciamento delle notifiche: ultima frontiera
Amazon stringe sui resi: la finestra scende da 30 a 14 giorni
Passare a Windows 11 è più semplice con Windows Migration. La fine di Windows 10 è già arrivata
WhatsApp, ecco perché stai ricevendo un messaggio che ti chiede di aggiungere l'indirizzo email
Richiamati oltre un milione di power bank: potrebbero surriscaldarsi fino a prendere fuoco
La Danimarca lascerà Windows e Microsoft Office, passando a Linux e LibreOffice
La macchina del caffè che fa a meno del serbatoio: estrae l'acqua dall'umidità dell'aria
In realtà i produttori fanno un favore agli utenti!
Il DNS europeo che promette di tutelare i dati personali
Guarda film pirata? Rischi fino a 5.000 euro di multa
Il Q-day è vicino
OneDrive: app e siti possono accedere a tutto il cloud
Tutti gli Arretrati
Accadde oggi - 1 luglio


web metrics