Francesco Caio, consulente del governo per la banda larga, non ha dubbi: senza adeguati investimenti Telecom non sarà in grado di reggere l'aumento del traffico.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-01-2009]
Francesco Caio è stato, insieme e prima di Silvio Scaglia, l'artefice del successo di Omnitel, oggi Vodafone Italia; in seguito è stato l'amministratore delegato di Cable & Wireless, una delle più importanti società di telecomunicazioni del Regno Unito e del mondo, e successivamente presidente dello European Advisory Board in Lehman Brothers. A lui Silvio Berlusconi ha affidato il compito di studiare ed elaborare un progetto per lo sviluppo della banda larga.
Caio in un'intervista al Sole 24 Ore lancia un allarme grave: se la Rete di Telecom Italia non verrà adeguata con importanti investimenti, potrebbe non essere in grado di reggere l'aumento del traffico telefonico dei prossimi anni.
A questo punto si imporrebbe un ingente intervento pubblico, come è stato alle origini dello sviluppo della telefonia fissa e mobile in Italia: quest'ultima non si sarebbe mai potuta realizzare con i soli capitali dei privati che, almeno in Italia, nella telefonia credevano e vi investirono solo per periodi brevi e con l'intento di chiudere subito lucrose operazioni finanziarie.
Anche i nuovi azionisti (Telefonica, le banche, l'italiano Fossati) non vogliono aumenti di capitale, pure necessari a Telecom, per non dover dividere con altri il controllo dell'azienda.
La Finanziaria appena approvata dal Parlamento prevede risorse troppo esigue per l'ampliamento e lo sviluppo delle Reti in Italia. Al contrario, la prima scelta di Barack Obama è il rilancio dell'economia attraverso un colossale investimento nella banda larga, seguito a ruota dalla prudentissima cancelliera Angela Merkl, contraria ad appesantire il deficit pubblico tedesco ma assolutamente disponibile a spendere per la banda larga.
La realtà è che su questo punto, almeno per ora, il governo Berlusconi è assolutamente inadempiente rispetto al suo stesso programma elettorale.
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