Secondo un'indagine online, gli studenti non si trovano a loro agio in classe. Edifici cadenti, materie noiose e strumenti antiquati sono le cause.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-09-2010]
Secondo un'indagine promossa dall'associazione Comunicazione Perbene, gli studenti italiani di medie e superiori sarebbero estremamente insoddisfatti della scuola: ben il 73% non si sente a proprio agio in classe, mentre il 21% la considera addirittura un luogo di tortura.
Le materie sono noiose, i programmi antichi (lo dice il 56%), e i metodi d'insegnamento tradizionali (come se quest'aggettivo fosse negativo; lo pensa il 49%).
Gli studenti insoddisfatti propongono anche rimedi: utilizzare in classe smartphone, iPad e videogiochi (secondo il 67%) ma anche creare murales per colorare le pareti (31%) ed eliminare i professori più anziani per sostituirli con colleghi più giovani (panacea indicata dal 35%).
In realtà i dati, in base ai quali sono state calcolate le percentuali, derivano da "un monitoraggio su blog, forum, community specializzate sulla scuola e sui più importanti social network, tra cui Facebook e Twitter", come afferma il documento di presentazione dell'indagine stessa: in altre parole, si potrebbe dire che in un unico calderone sono finiti pareri ponderati insieme a pettegolezzi, critiche costruttive mescolate con sfoghi, denunce di lacune concrete unite a mancanze peculiari di singoli professori.
Ecco così spiegato il motivo per cui ben il 23% degli studenti si lamenta perché si vede la dentiera del professore quando parla, o perché il 31% parla del fatto che il professore "va vestito come uno del medioevo" (qualunque cosa ciò significhi) come uno dei guai più seri della scuola.
E se conoscere un docente che espone "con una cantilena che ti fa addormentare" (46%) è certamente deleterio per la voglia d'imparare, altre obiezioni francamente sono un po' debolucce: il 65% non capisce perché "studiare il pensiero di uno che è morto 500 anni fa" (e forse avrebbe dovuto scegliere un'altra scuola) mentre il 52% trova assurdo imparare "formule matematiche incomprensibili e che non servono a nulla" (52%), senza sospettare che, se le formule sono incomprensibili, forse dipende più dalla sua scarsa preparazione che non dalle formule stesse.
Più interessanti le proposte di chi vede nelle nuove tecnologie un mezzo per ridurre il carico di libri sostituendoli con supporti digitali (65%) grazie ai quali accedere a modalità d'istruzione che possano andare oltre e integrare i testi scritti.
Per altri, le migliorie tecnologiche andrebbero applicate soprattutto all'ora di educazione fisica, dove il 73% vorrebbe videogiochi con controller che riconoscono il movimento (e non è detto che l'idea non abbia dei meriti) mentre il 53% sogna dei videogiochi interattivi per sfidarsi con i compagni sul programma studiato.
Ci sono, infine, le lamentele che riguardano lo stato di salute di strutture e strumenti: il 61% descrive le classi come fatiscenti e il 43% trova i colori deprimenti; ancora peggio sono messi banchi e sedie, scomodi e spesso in stato pietoso per il 71%, anche se viene il sospetto che, oltre all'obsolescenza naturale, abbia a che fare con lo stato dei banchi anche l'uso improprio di cui a volte sono fatti oggetti.
Il 73% chiede poi che le aule computer, quando ci sono, siano utilizzabili, mentre il 51% sostiene che per trovarsi meglio a scuola altro non serva se non una sala ricreativa dove possono entrare solo i ragazzi e fare ciò che vogliono.
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