Ancora contro l'ebook di Adobe

Elcomsoft, l'azienda russa sotto processo negli Stati Uniti per avere rivelato le debolezze del sistema di crittografia implementato da Adobe a protezione dei suoi ebooks, non molla e se la prende stavolta con uno dei siti della famosa multinazionale americana.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-07-2002]

E' recentemente apparso su Bugtraq un articolo che evidenzia alcune vulnerabilità del sito attraverso il quale Adobe offre una dimostrazione delle potenzialità del suo Content Server nella gestione degli ebooks e dei relativi "diritti digitali".

Il sito dovrebbe mettere a disposizione alcune copie di un limitato numero di ebooks ed emulare il ciclo prestito/restituzione caratteristico delle biblioteche "fisiche", gestendo la durata dei prestiti, l'indisponibilità dei titoli prestati, e così via.

Peccato che la carente implementazione del sito, che effettua i controlli sulle scelte dell'utente mediante semplici procedure JavaScript, consenta ai visitatori smaliziati di farsi letteralmente beffa del "bibliotecario", prelevando a piacimento titoli non più disponibili, perché già in prestito, e di trattenerli per un periodo praticamente illimitato, ottenendo una licenza temporanea della durata voluta indipendentemente dai limiti programmati da Adobe.

Del resto, nel software a supporto dei servizi offerti dal sito si rileva la medesima poca cura spesa nel realizzare le pagine web: infatti, è evidente che il server non effettua a sua volta controlli sui valori ricevuti e si fida ciecamente della form. Il tutto si traduce in un vero e proprio invito a nozze per chiunque abbia intenzione di mettere a segno un denial of service ai danni degli utenti inesperti. E della stessa Adobe.

Ma c'è un elemento curioso: l'articolo in questione è stato pubblicato dalla moscovita Elcomsoft, una vecchia conoscenza di Adobe. Per Elcomsoft, infatti, lavora Dmitry Sklyarov, l'esperto di crittografia che lo scorso anno fu arrestato in Las vegas dal F.B.I. per avere rivelato, in una conferenza, alcune gravi pecche del sistema di crittografia utilizzato da Adobe a protezione dei suoi ebooks. Dmitry, grazie anche al forte movimento di opinione in suo sostegno sorto spontaneamente in tutto il mondo, è stato prosciolto e, dopo diversi mesi di soggiorno obbligato in California, ha potuto finalmente ricongiungersi alla sua famiglia, in Mosca. Ma la coimputata Elcomsoft, accusata di avere sfruttato commercialmente le scoperte del suo tecnico, dovrà affrontare il processo negli Stati Uniti tra breve.

Non si può certo mettere in dubbio che alla Elcomsoft siano tenaci.

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