RapidShare attacca i siti di link

Sarebbe colpa di questi siti se la pirateria prospera: i cyber locker non possono essere ritenuti responsabili.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-08-2012]

rapidshare pirateria siti di link

Con il clima che si respira dalla chiusura di Megaupload in avanti tra i gestori di cyberlocker, è soltanto normale che RapidShare sia un po' preoccupato.

Il fatto che parte - forse buona parte - dei suoi utenti ne utilizzi i servizi per condividere materiale coperto da diritto d'autore non mette il sito in buona luce né con le autorità né con i detentori del copyright.

Dal canto proprio, RapidShare sostiene di fare tutto il possibile per scoraggiare la pirateria: per esempio non mette a disposizione un motore di ricerca interno. Il problema è che però in Rete ci sono centinaia di siti che permettono di aggirare questa limitazione, fornendo link ai file condivisi.

Sono questi siti il problema e quelli da perseguire: questo sostiene RapidShare che, per sottolineare maggiormente le proprie idee, ha inviato Daniel Ramer a un incontro che si è tenuto al Technology Policy Institute di Aspen (Colorado, USA) per parlare di copyright e pirateria.

Ramer è il Chief Legal Officer di RapidShare, ossia colui che dirige gli addetti a risolvere tutte le questioni legali che coinvolgono il servizio, e si è recato ad Aspen per sottolineare il ruolo puramente di servizio che hanno i cyberlocker: questi si limitano infatti a offrire una tecnologia, e non sono loro a facilitare la pirateria.

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Invece, chi propone elenchi di link a materiale pirata è il vero responsabile, almeno secondo Ramer, e per questo andrebbe perseguito.

«Invece di inasprire una legislazione che potrebbe bloccare l'innovazione, il governo degli Stati Uniti dovrebbe intervenire con forza contro questa componente chiave della rete di pirateria online» ha fatto sapere RapidShare in un comunicato.

«Questi siti molto sofisticati,» - continua il comunicato - «che spesso ospitano pubblicità, facilitano la distribuzione indiscriminata via Internet di contenuti protetti dal diritto d'autore e dovrebbero essere al centro dell'attenzione di quanti lavorano per il rispetto della proprietà intellettuale».

Per RapidShare la soluzione al problema della pirateria sta nel far sì che chi offre un servizio do hosting si comporti in maniera responsabile e nel sottoscrivere accordi con i detentori del copyright; in questo modo, e con la scomparsa dei siti di link, la questione dovrebbe risolversi da sé.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (ultimi 5 di 8)

Perché è "buono e bravo": Come RapidShare ha conquistato la fiducia di RIAA e MPAA :incupito: Leggi tutto
28-8-2012 18:33

Eh sì, è anche per il fatto che Kim Doctor vuole fondare una casa discografica "virtuale", sganciata dal mercato (su questo forum ci sono parecchi articoli a riguardo). Rapidshare, a mio parere, paga una percentuale alle majors per poter sopravvivere e continuare ad alimentare il mercato. Perché senza la pirateria, un sacco di... Leggi tutto
26-8-2012 15:39

Concorrenza troppo agguerrita? Megaupload effettivamente era una bestia! :D
25-8-2012 17:04

Ma sì, dai, il buon avvocato dovrà pure guadagnarsi il pane, no? Anche sparando colossali cavolate come quelle che ha detto al convegno! :lol: Ma chiediamoci: perché Megaupload è stato chiuso, mentre Rapidshare no? Indovina indovinello? :mrgreen:
25-8-2012 17:01

La soluzione più semplice, rapida e sicura al 100% per risolvere il problema della pirateria su internet è una ed una soltanto. Smettere di chiamarla pirateria e riconoscere che è solo una legittima condivisione di file. :D
23-8-2012 18:36

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