Secondo uno studio di Ericsson è iniziata l'era della società connessa, e gli italiani si aspettano grandi trasformazioni.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-06-2015]
Oltre 7,2 miliardi di telefonini contro appena 7 miliardi di esseri umani: da quest'anno, i cellulari sono più delle persone.
Lo ha rivelato Ericsson durante il XVI Evento Annuale, occasione per riflettere su quella che l'azienda chiama "Società Connessa" e che costituisce l'inizio di una nuova era per la fornitura di servizi e per le comunicazioni.
Non solo il numero di cellulari è ormai superiore a quello degli uomini, ma buona parte dei dispositivi sono smartphone; si calcola che nel 2016 la quota degli smartphone arrivi al 50% del totale.
Durante l'Evento c'è stato anche spazio per un convegno intitolato We are all change makers, ossia Siamo tutti artefici del cambiamento, durante il quale è stata tratteggiata la situazione italiana dal punto di vista della tecnologia grazie allo studio Gli italiani e la società connessa condotto dalla Luiss Business School.
Il primo dato che emerge da questo studio è che gli italiani, in generale, apprezzano la tecnologia: il 71% afferma infatti di ritenere che essa sia in grado di migliorare la vita delle persone, e il 72% ritiene che sia di importanza fondamentale per aiutare lo sviluppo economico del nostro Paese.
Tuttavia, scarsa è la fiducia degli italiani nelle infrastrutture e nei servizi digitali, ritenuti per lo più insufficienti: appena il 7% si è dichiarato pienamente soddisfatto.
Secondo gli intervistati dalla Luiss una maggiore connettività porterebbe grandi benefici a settori come i servizi pubblici (lo crede il 31% del campione), all'istruzione (29%) e alla sanità (27%): l'idea è che una società connessa sia più efficiente e rapida nel fornire le informazioni, le prestazioni e i servizi richiesti, eliminando quel muro spesso percepito tra il cittadino e la burocrazia statale e amministrativa.
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Gli italiani, d'altra parte, passano molto tempo in Rete ed è solo naturale che vogliano poterla utilizzare anche per trovarvi servizi utili: il 40% trascorre più di 4 ore al giorno su Internet, e la maggioranza (il 69%) lo fa da smartphone o tablet.
Le possibilità che una "società connessa" offrirebbe non si limitano però soltanto a quelle che prevedano la navigazione attiva da parte del cittadino: molti, per esempio, vorrebbero che i vantaggi della connettività si estendano ai trasporti pubblici, che potrebbero beneficiarne in modi relativamente semplici.
All'interno di quel 65% di insoddisfatti dello stato attuale dei mezzi c'è un 31% che si augura di vedere fermate dei bus, delle metropolitane, dei treni, attrezzate con pannelli che offrano informazioni sempre aggiornate in tempo reale sui tempi di percorrenza, indicando quanto manchi all'arrivo del mezzo atteso. Vorrebbero anche sistemi elettronici che aiutino a trovare parcheggio, e una spinta decisa alla diffusione del biglietto elettronico.
È inevitabile che una società connessa sia diversa da quella cui siamo abituati, e i primi frutti sono già visibili: per esempio il 27% degli italiani ritiene che il mezzo migliore per informarsi sia un sito specializzato nell'argomento; il 24% si affida invece principalmente ai social network e solo in terza posizione arrivano la televisione e la stampa.
Clara Paez, capo del marketing di Ericsson, ha commentato: «La ricerca che abbiamo condotto insieme alla Luiss mostra come gli Italiani credano fermamente nella trasformazione digitale. Gli Italiani infatti apprezzano i benefici che la società connessa può generare in termini di miglioramento della qualità della vita, valore per le imprese ed efficienza per la pubblica amministrazione. Compito di tutti noi è soddisfare questa domanda e guidare il cambiamento attraverso una collaborazione sinergica che sostenga l'innovazione e la crescita dell'intero sistema Paese».
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