Libri digitali e non vedenti, la verità

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera sul diritto dei non vedenti ai libri in formato digitale.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-11-2003]

Il gentile lettore Aldo Corsa ci scrive a proposito dell'articolo Harry Potter e i non vedenti, una bella e appassionata lettera sul problema che non possiamo non pubblicare per l'impegno civile che trapela.

Alla fine della lettera Corsa si dichiara pronto a intervenire in modo più organico (e noi saremo sempre pronti a ospitarlo) ma ho pensato che già questo era un intervento forte, chiaro e preciso.

Gentile Pier Luigi,
scusa il "tu", ma sulla rete sembra davvero un'offesa usare il "lei". Ti scrivo per ringraziarti dell'entusiasmo con cui sostieni questa iniziativa, ma volevo aiutarti a capire che il bersaglio che hai colpito è quello sbagliato.

Mi spiego: nessuno ha mai chiesto i libri "gratis". E ci mancherebbe. I libri possiamo benissimo pagarceli. Anzi, ti dirò di più, VOGLIAMO pagarli, esattamente il prezzo di copertina, non una lira di meno, ma neanche un centesimo di più.

Oggi invece i libri ci costano cifre spropositate. Io vado in libreria, compro il libro che mi interessa. Se ci vedessi, il tutto finirebbe qui. Se invece io non ci vedo, devo spaginarlo e passarlo allo scanner. Dopodichè lo dò in pasto ad un OCR (vanno per la maggiore finereader e omnipage). Dopo di che comincia la vera via crucis: la correzione.

Questa operazione richiede a volte decine di ore. Allora, quanto mi costa quel libro? Quanto costa a me che quel libro lo uso per lavorare ed essere alla pari con i miei colleghi vedenti?

Ma tutto questo si accetta, in nome dell'autonomia e della autorealizzazione, se non ci sono alternmative. E invece... Sai cos'era quel libro prima di diventare 500 grammi di carta in libreria? Era un file. Esattamente quel file che io ho ricostruito dopo decine di ore di lavoro e dopo aver acquistato la mia brava copia in libreria.

Allora il punto è: datemi il file, datemi quel fottuto file. Io lo pago, ve lo pago come se l'avessi comprato in libreria, anche se voi non ci avete messo una lira in termini di costi di stampa e distribuzione. E invece no. E' fuori discussione perchè, dice il presidente AIE, quei file potrebbero essere distribuito senza controllo.

Ma a chi frega di un libro su file? Solo ad un cieco, visto il flop clamoroso degli ebooks. Eppoi se voglio io quel file me lo faccio da solo e dopo posso distribuirlo lo stesso (perchè secondo il presidente AIE evidentemente tutti i ciechi costituiscono una associazione a delinquere finalizzata alla sistematica violazione del diritto d'autore).

Ma, se possibile, le cose stanno anche peggio di così. L'AIE, l'Unione Italiana Ciechi e la Biblioteca dei ciechi REgina Margherita di Monza hanno stupulato nel 2001 un accordo che ufficialmente rende disponibili tutti i libri gratuitamente ai ciechi tramite la stessa Biblioteca su gentile concessione degli editori.

Ciò è falso, è talmente falso che non saprei neanche da che parte cominciare per spiegarlo. Lo urlano i migliaia di studenti che attendono mesi i libri di testo che i loro compagni possono tranquillamente acquistare. Lo urliamo noi che per poter lavorare dobbiamo faticare quattro volte di più di un nostro collega. Lo urlano tutti quelli che hanno accesso ad internet e possono visionere i cataloghi della Biblioteca di Monza che contengono meno di 6000 opere.

Ma sulla stampa compare la notizia che ne contiene 60000. Allora il mio amico Donato Taddei scrive ai giornali e chiede una rettifica allegando il catalogo ufficiale.

Quelli rispondono che siccome la responsabile della biblioteca dice che sono 60000 allora la verità è quella, mentre chi porta come prova i cataloghi è solo poco informato (se non in malafede). Ma, vedi Pier Luigi, anche se le opere disponibili fossero 600000, non cambierebbe nulla.

Io sono un membro di questo consesso sociale, prima ancora di essere un cieco. Io sono tante cose prima ancora di essere un cieco. Normalmente i cittadini non ottengono beni di consumo gratis, per il semplice motivo che chi li produce fallirebbe alla svelta. Allora perchè io dovrei ricevere dei libri gratis?

Non c'è alcun motivo plausibile se non un'irrazionale senso di colpa che mi offende e mi degrada da persona ad oggetto di pietà.

Io non voglio nulla gratis, perchè ciò non farebbe altro che scavare un solco ancora piò profondo tra me e i "normali", ma, allo stesso tempo, PRETENDO gli stessi diritti di tutti, a partire dal diritto allo studio e alla conoscenza, al lavoro, alla comunicazione e, in definitiva, alla vita vera. E tutto questo passa attraverso la libertà per tutti i ciechi di comprare i propri libri in formato digitale.

In definitiva Pier Luigi, se vuoi posso metter giù un testo un po' meno sconclusionato di questo per spiegare dal di dentro questa intricata situazione.

Quello che ti chiedo comunque è di far capire a tutti che la battaglia che si sta combattendo non è per ottenere l'ennesima agevolazione, ma è una battaglia per il diritto alla vita.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo

Commenti all'articolo (ultimi 5 di 6)

Vittorio Volpi
Libri in MP3 Leggi tutto
3-8-2005 07:17

Stefano Barni
non facciamo confusione Leggi tutto
22-11-2003 07:38

Stefano Barni, GRANDE! Leggi tutto
22-11-2003 03:22

pretendi l'uguaglianza? non è. Leggi tutto
22-11-2003 03:21

Stefano Barni
...ed eccone ben più di uno per rifiutarla Leggi tutto
21-11-2003 17:21

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