Basta coprirlo con una pellicola da pochi euro.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-10-2019]
L'idea alla base della protezione tramite riconiscimento dell'impronta digitale è semplice: dato che le impronte sono uniche per ciascuna persona, soltanto il legittimo titolare può accedere a un dispositivo protetto in quel modo.
Sulla scorta di questa teoria i produttori di smartphone hanno iniziato a dotare i loro apparecchi di lettori di impronte, dimostrando incidentalmente che, per l'appunto, quella esposta all'inizio è solo una teoria, mentre la pratica è molto più complessa.
Nel corso degli anni sono emersi vari metodi, più o meno complicati, per aggirare questo tipo di protezione, e contestualmente i produttori hanno cercato di elaborare sistemi di identificazione sempre più sicuri, in una sorta di corsa agli armamenti su scala ridotta.
Allo stato attuale, sembra che i cattivi stiano vincendo. Il recente Galaxy S10 di Samsung, attuale smartphone di punta dell'azienda coreana, per esempio monta un sensore di impronte - posto al di sotto del display - che chiunque può ingannare con un banalissimo accorgimento.
Gli utenti si sono infatti accorti che detto sensore, se è coperto da una economicissima pellicola in silicone, di quelle che si pongono a protezione dello schermo, non riesce più a distinguere un'impronta dall'altra: si convince che ogni dito sia quello del suo legittimo proprietario e così concede l'accesso a chiunque.
L'intero concetto di sicurezza biometrica diventa insomma completamente vano.
Messa davanti ai fatti, Samsung ha riconosciuto l'esistenza del problema ma non ha una soluzione già pronta: ha invece promesso per la prossima settimana una patch grazie alla quale l'attuale miopia del sensore dovrebbe venire curata.
C'è di più. Intanto è già notevole che un tale difetto, presente nel Galaxy S10 sin dal lancio (avvenuto lo scorso marzo), sia stato scoperto soltanto adesso, nonostante alcune debolezze del lettore di impronte fossero divenute ben presto evidenti.
Poi, Samsung ha approfittato dell'occasione per affermare che soffrono dello stesso problema anche i Galaxy Note 10.
In attesa dell'aggiornamento software che dovrebbe porre fine all'imbarazzo, Samsung consiglia di rimuovere la pellicola, eliminare tutte le impronte registrate e memorizzare da capo quelle necessarie, evitando di applicare nuovamente la pellicola fino all'arrivo della patch.
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Antibufala: Samsung Galaxy S10 sbloccabile con qualunque impronta digitale! (Spoiler: no)
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